Pubblicate per la prima volta in versione originale, le lettere del celeberrimo scultore del Novecento Alberto Giacometti permettono di ripercorrere la sua carriera e la sua biografia da un punto di vista intimo e inedito.

“Anche qua il tempo passa molto troppo presto ma nell’insieme e malgrado che tutto vada piuttosto male nel mondo la vita qua diventa mi sembra più gradevole”, scriveva Alberto Giacometti a sua madre, da Parigi, nel 1948. Unanimemente considerato uno dei più illustri scultori del Novecento, nel corso della sua vita Giacometti spedì alla sua famiglia oltre 1500 lettere. Il volume Il tempo passa troppo presto. Lettere alla famiglia ne raccoglie un’affascinante collezione.GLI SCRITTI PRIVATI DI ALBERTO GIACOMETTI  Portata sugli scaffali da Edizioni Casagrande in collaborazione con la Alberto Giacometti Stiftung (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina), e a cura di Casimiro Di Crescenzo, la raccolta epistolare riunisce la corrispondenza privata dell’artista, pubblicata per la prima volta in versione originale.  Nato nella Svizzera italiana il 10 ottobre 1901, lo scultore visse la maggior parte della propria vita in Francia, pur mantenendo sempre vivo il legame con le proprie origini attraverso queste preziose missive quotidiane. Sempre indirizzate alla sua famiglia in Val Bregaglia, le lettere partono prima dal collegio di Schiers, poi dai suoi viaggi in Italia e da Parigi. Quel che subito colpisce il lettore è l'ossessione dello scultore per il tempo, che sembra scivolare via sempre troppo velocemente, e che ritorna come preoccupazione ricorrente.L’ARTE DI GIACOMETTI ATTRAVERSO LE SUE PAROLE Mentre la critica contemporanea riscopre con crescente entusiasmo l'opera di Giacometti – cui sarà dedicato, nel 2026, un intero polo culturale parigino –, la raccolta apre una finestra intima sulla sua biografia.  Nelle 252 pagine che riuniscono le lettere dell'artista (arricchite da 16 illustrazioni a colori e 26 in bianco e nero), il lettore ha la straordinaria opportunità di assistere alla parabola professionale e umana dello scultore da un punto di vista privilegiato, ripercorrendola attraverso le sue stesse parole. Un’occasione davvero unica, che permette di far luce sugli entusiasmi, sui momenti di difficoltà e disillusione nella giovane età, ma anche sugli incontri che daranno una svolta alla sua carriera.
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