Non tutti conoscono la figura di Maddalena Antognetti, la cortigiana che in diverse occasioni prestò il suo volto per le madonne ritratte nei dipinti di Caravaggio. La sua vita, fino a oggi segreta, prende forma grazie a un nuovo libro: un volume che mescola indagine storica e narrazione romanzesca.

Siamo a Roma, nel 1605. Qui, in una calda sera estiva, un uomo di legge viene aggredito nel buio dei vicoli della città. Ferito con un colpo di spada, l'uomo non ha dubbi: a colpirlo alle spalle è stato Michelangelo Merisi, il “pittor celebre” con cui qualche sera prima aveva avuto un acceso battibecco a proposito di una donna chiamata Lena. L'evento – che insieme ad altre situazioni di violenza e illegalità costrinse Caravaggio a lasciare Roma pochi mesi dopo l'accaduto – è stato a lungo oggetto di domande cadute nel vuoto. Chi era Lena? Di cosa era stata incolpata? E perché l'artista si era schierato in sua difesa, al costo di rischiare lui stesso la vita? LA STORIA DI MADDALENA ANTOGNETTI Lo storico dell'arte Riccardo Bassani tenta di rispondere a questi e ad altri quesiti nel nuovo libro edito da Donzelli, pensato per fare luce su uno degli episodi più oscuri della vita del Merisi. Succede ne La donna del Caravaggio, il volume che indaga – attraverso l'analisi di fonti storiche e documenti in larga parte inediti – le vicende di quella notte e soprattutto la storia poco conosciuta della sua protagonista: Maddalena Antognetti. Attraverso un impianto narrativo costruito sull'equilibro tra indagine storiografica e pulsioni romanzesche, il volume prende il via fornendo un primo ritratto di Lena, cortigiana di rango al centro di una complessa rete di relazioni negli ambienti più in vista della Roma del tempo. Una volta identificata la “donna di Michelangelo”, si innesca un lungo e appassionante flashback che ne racconta tutta la vita precedente: da figlia di una famiglia agiata ad adolescente orfana e costretta alla prostituzione. IL RAPPORTO CON CARAVAGGIO Con la sua bellezza e la sua passionalità, Maddalena affascina la Roma raffinata e corrotta di quel tempo. Così come affascina Caravaggio, che nel 1604 chiederà alla donna di posare per il suo nuovo dipinto: La Madonna dei pellegrini. Esposta sull'altare della chiesa di Sant’Agostino (dove ancora oggi si trova), l'opera suscitò proteste e schiamazzi tra il pubblico: come era mai possibile che una cortigiana personificasse la Vergine? Nel giro di sette anni furono almeno sette i grandi quadri di soggetto religioso nei quali Michelangelo ritrasse Maddalena, ora nelle vesti di santa ora in quella della Madonna. Sfidando – come sempre aveva fatto – luoghi comuni e pregiudizi del suo tempo. [Immagine in apertura: Giuditta e Oloferne (databile maggio-agosto 1602), Roma, Gallerie Nazionali d’Arte Antica in Palazzo Barberini, particolare. © 2021. Foto Scala, Firenze]
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