Un nuovo libro racconta il mito, la voce, le canzoni e la vita di Mina, attraverso una conversazione tra Tony di Corcia e Barbara Alberti. Ad accompagnare le parole degli autori gli scatti (alcune dei quali inediti) del fotografo Gian Paolo Barbieri.

Mina è una delle voci più iconiche e rappresentative della grande musica italiana. Raggiunto l’apice della sua carriera, nel 1978 la cantante decide di ritirarsi dalle scene, entrando definitivamente nel mito. La sua è una scelta controcorrente e coraggiosa, che forse oggi risulterebbe quasi impossibile da praticare, data la rincorsa alla “visibilità” che spesso caratterizza la contemporaneità. Esce in libreria un libro dedicato alla voce, alla vita e al mito della cantante: Mina. Viva Lei – il cui titolo è tratto da un celebre brano del 1970 – è a cura del giornalista Tony di Corcia ed edito da Edizioni Clichy (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina). IL NUOVO LIBRO DEDICATO A MINA Il volume racconta la vicenda biografica e la carriera di Mina: non solo in campo musicale, ma anche nella televisione, nella radio e soprattutto nella moda e nella cultura popolare italiana, ambiti in cui la sua presenza, ma anche la sua assenza, hanno lasciato un’impronta indelebile. La pubblicazione si apre con una lunga conversazione tra Tony di Corcia e la scrittrice Barbara Alberti, che ricorda Mina in prima persona. Segue una cronologia biografica, e infine un corredo fotografico d’eccezione: gli scatti di Gian Paolo Barbieri, alcuni dei quali inediti, realizzati nel 1969 per un servizio su Vogue Italia.IL MITO SENZA TEMPO DI MINA “Mina è lo scandalo, sempre e comunque, nel significato originario di inciampo. Inciampo alla morale comune. Non abuso della parola ‘rivoluzionario’: lei rivoluzionaria lo è stata fin dall’inizio”, racconta Barbara Alberti. “Un altro suo dono straordinario è la simpatia: la guardi e sei suo. Sono felice che esista, e del successo che ha avuto ritirandosi. E del fatto che non se ne sia mai pentita. Ha scelto la sua vita da edonista del quotidiano, e l’ha portata avanti fino in fondo, mantenendo gli affetti domestici”.
PUBBLICITÀ