In libreria arriva la monografia, a cura di Simona Bartolena e pubblicata da 24 Ore Cultura, dedicata a uno dei pittori più iconici dell’800: Vincent van Gogh. Un volume che si concentra sulla sua produzione, superando gli stereotipi che orbitano attorno all’artista.

Non solo un’anima tormentata e in preda ai pensieri più oscuri e incontrollabili: Vincent van Gogh, superati gli stereotipi che riducono la figura emblematica alla sua sofferenza, fu soprattutto un artista dal talento senza eguali. Una nuova monografia, a cura della storica dell’arte e critica Simona Bartolena, racconta il pittore olandese restituendone un originale ritratto a tinte tenui, che si concentra sulla parabola artistica e non sulle mitologie postume. Così, il libro Vincent van Gogh. Una vita per l’arte, edito da 24 Ore Cultura, descrive Vincent van Gogh come una personalità colta, dall’inesauribile curiosità, sempre attenta e ricettiva alle novità che durante il suo tempo stavano rivoluzionando il settore artistico – come la teoria dei “contrasti simultanei” messa a punto da Georges Seurat, o il grafismo delle stampe che approdavano in Francia dal Giappone, di cui era appassionato collezionista. Il volume (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) è corredato da un ricco apparato iconografico che permette all’osservatore di assumere un punto di vista inedito sull'artista, attraverso uno sguardo intimo e ravvicinato, immergendosi nei colori sgargianti e nelle singole pennellate. LA VITA DI VINCENT VAN GOGH Nato a Zundert, in Olanda, nel 1853, Van Gogh inizia a dipingere tardi. La sua produzione più intensa e rilevante si concentra infatti in soli cinque anni: un periodo di tempo ristretto ma sufficiente a rivoluzionare il post-Impressionismo e la storia dell’arte intera.  Il pittore olandese lottò, per gran parte della sua vita, con un disturbo mentale che nel 1890 lo portò a una tragica morte prematura in circostanze tutt’oggi non dimostrate. Legato profondamente al fratello Theo, che ne finanziava l’attività artistica, Van Gogh instaurò anche un rapporto intenso e controverso con Paul Gauguin, con cui trascorrerà un periodo ad Arles, nella famosa “Casa Gialla” (soggiorno segnato da un'escalation che culminerà con il misterioso episodio del taglio dell’orecchio). Passato a miglior vita in assoluta povertà, l'immensa fortuna critica del pittore arriverà soltanto postuma.
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