Tutto (ma proprio tutto) sull'album capolavoro dei Pink Floyd
LETTERATURA
"The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd” è il nuovo saggio di Marco Dainese dedicato all'album più importante degli anni Settanta. Un libro in uscita a 50 anni dalla pubblicazione del disco.
Difficile trovare un disco migliore di
The Dark Side of the Moon per raccontare lo spirito degli anni
Settanta e le istanze sociali di quel periodo intenso e
contraddittorio. Album iconico della produzione dei Pink Floyd, il
lavoro fu registrato presso gli Abbey Road Studios di Londra nel
febbraio 1973. Qualche settimana dopo sarebbe stato lanciato nelle
radio di tutto il mondo, conquistando il pubblico con le sue
sperimentazioni psichedeliche. E non solo.
Al di là della memorabile trama
formale e della ricchezza strumentale che attraversano le nove
canzoni della tracklist, a colpire furono soprattutto i temi toccati
in brani come Money, Time e Speak to me:
riflessioni filosofiche sulla morte e sulla futilità del denaro,
sulla solitudine e sul tempo che passa sono alla base del disco,
passato alla storia come uno dei concept album più solidi e meglio
riusciti di sempre.
50 ANNI DI THE DARK SIDE OF THE MOON
A cinque decenni dalla sua
pubblicazione, The Dark Side of the Moon è al centro di un
nuovo saggio interamente dedicato alle rivoluzioni sonore da esso
innescate. Autore del volume è Marco Dainese, ingaggiato dalla casa
editrice Mimesis con lo scopo di sondare le ragioni del successo
planetario di questa pietra miliare della musica progressive.
Suddiviso in capitoli, ognuno dei quali
dedicato a uno specifico aspetto del disco e del contesto storico in
cui esso nacque, il libro analizza in maniera capillare e metodica i
concetti, la componente lirica e gli esperimenti lisergici di Syd
Barrett e Roger Waters. Con The Dark Side of the Moon
il marchio musicale dei Pink Floyd sarebbe stato coniato e
consacrato, sancendo l'ingresso della band inglese nell'olimpo del
rock.
UN ALBUM RIVOLUZIONARIO
“'The Dark Side of the Moon',
cinquant’anni di vita il 1 marzo 2023, è uno dei dischi più
venduti della storia della musica riprodotta, capitolo a sé stante,
ma tutt’altro che secondario, dell’intera storia della musica”,
racconta Luca Cerchiari nella prefazione al libro. “Ma è anche
un classico della popular music, e proprio in quanto steady seller,
in quanto titolo sempre in catalogo, smentisce la diffusa convinzione
(errata come ogni generalizzazione) che vuole la popular music essere
sempre un genere effimero, legato a mode transeunti, al successo del
momento, e anche all’identificazione generazionale tra
autori/interpreti e utenti; il suo successo semisecolare ne dimostra
invece l’impatto anche sugli ascoltatori degli ultimi decenni, di
oggi e certamente anche di domani”.
[Immagine in apertura: foto di Beatriz
Miller su Unsplash]