La Factory di Andy Warhol in un libro da collezione
LETTERATURA
Il mito di Andy Warhol rivive tra le pagine di un nuovo libro fotografico. Un omaggio al genio della Pop Art e al suo entourage all'interno della Factory, attraverso gli scatti di Steve Schapiro.
Era il 1965 quando
il fotografo Steve Schapiro venne ingaggiato dalla rivista Life con
una richiesta ben precisa: documentare la vita di Andy Warhol,
condividendo con i lettori il “dietro le quinte” del suo processo
creativo. Vero è, infatti, che proprio in quegli anni l'araldo della
Pop Art si stava definendo nell'immaginario americano e non solo come
il prototipo per definizione dell'artista contemporaneo. In altre
parole, la “andymania”
stava diffondendosi, arrivando a conquistare le attenzioni del
pubblico più ampio e non soltanto specialista.
ANDY WARHOL DIETRO
LE QUINTE
Sulla base di queste
premesse, Schapiro iniziò a fotografare Warhol nelle situazioni più
diverse: in studio e alle prese con le sue opere, certamente, ma non
solo. Moltissime delle foto prodotte nell'arco di quel periodo
riguardano infatti soprattutto le attività dell'artista all'interno
della Factory e le relazioni umane e professionali con l'entourage
di creativi che gravitavano intorno a questo luogo iconico di New
York: da Nico dei The Velvet Underground alla leggendaria attrice e
modella statunitense Edie Sedgwick.
Nonostante il reportage commissionato
da Life non vide mai la luce, gli scatti del fotografo restano ancora
oggi delle testimonianze preziose per comprendere l'attività
del genio della Pop Art. È per queste ragioni che la casa editrice
Taschen ha deciso di raccoglierli all'interno di un nuovo volume da
collezione: un catalogo che documenta la vita di Warhol durante uno
dei periodi più fervidi della sua carriera.
IL NUOVO LIBRO DI TASCHEN
Curato da Blake Gopnik, il volume – dal titolo
Steve Schapiro. Andy Warhol and Friends (nell'immagine in
apertura, courtesy Taschen) – presenta oltre centoventi fotografie
scattate sia dentro che oltre il perimetro della Factory. Ci sono ad
esempio immagini tratte dalla prima retrospettiva di Warhol
all'interno di una sede museale, l'Institute of
Contemporary Art di Philadelphia, e scatti rubati da Schapiro
nel corso delle riprese del celebre film del 1965 Camp.
In gran
parte inedite e pubblicate per la prima volta, le fotografie sono
presentate in dialogo con moltissime opere di Warhol eseguite durante
quegli anni: da Before and After, 4, del 1962,
all'iconica serie ispirata alla Campbell’s Soup del 1965.
Completano il volume l'intervista allo stesso fotografo (scomparso
nel 2022) e il saggio firmato dal biografo di Warhol, Blake
Gopnik.