Un maestro dell'obiettivo – Lawrence Schiller – e un simbolo assoluto della storia del cinema – Marilyn Monroe – si “incontrano” tra le pagine di un nuovo volume edito da Taschen. Un compendio dedicato agli ultimi mesi di vita dell'attrice icona della femminilità.

Quanto di nuovo può essere detto su una star straordinariamente raccontata come Marilyn Monroe? Quali nuovi aspetti possono essere rivelati a quasi sessant'anni dalla sua scomparsa? Tanti – o meglio, più di quanto ci si aspetti – se a scoperchiare il “vaso di Pandora” è uno dei fotografi più apprezzati della storia, famoso (anche) per aver immortalato con la sua macchina alcuni dei personaggi più iconici degli anni Sessanta. Stiamo parlando di Lawrence Schiller, il fotoreporter americano autore del libro Marilyn & Me: il nuovo volume edito da Taschen, dedicato a oltre cento scatti della diva più famosa della storia di Hollywood. LA STELLA LUMINOSA DI MARILYN Filo conduttore della pubblicazione è Something’s Got to Give, l'ultimo film (incompiuto) di Marilyn Monroe. Fu proprio nel corso delle riprese, nel 1962, che Lawrence e l'attrice si incontrarono: il primo fotografo appena venticinquenne in cerca di fortuna, l'altra meteora alla fine della sua parabola esistenziale. “Tu sei già famosa, ora farai diventare famoso me”, disse l'artista all'attrice. E così fu. In gran parte scattate sul set del film per un servizio commissionato dalla rivista Paris Match, le numerose foto presenti nel libro ritraggono la donna in scene rarissime (come quelle tagliate dalla pellicola). Un compendio di immagini straordinarie e vibranti, che assumono ancora più valore se viste a distanza: solo pochi mesi dopo, infatti, Marilyn sarebbe morta, consegnando per sempre il suo nome alla storia. [Immagine in apertura: Lawrence Schiller. Marilyn & Me. Courtesy TASCHEN]
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