Annunciata l'apertura di un nuovo polo culturale dedicato a David Bowie. Succederà a Londra, entro il 2025. Nel nuovo centro saranno raccolti oltre 80mila oggetti riconducibili alla figura e alla carriera dell'artista, grazie alla promozione del suo archivio da parte del Victoria & Albert Museum.

80mila oggetti e cimeli di ogni tipo, tutti riconducibili alla figura di David Bowie e per la prima volta radunati in un'unica mostra permanente. Si presenta così il nuovo David Bowie Centre for the Study of Performing Arts, il primo polo culturale al mondo interamente dedicato al grande trasformista del rock. Ad annunciare la nascita dello spazio è stato il Victoria & Albert Museum di Londra, istituzione che avrà il compito di curare nel dettaglio la nascita del nuovo polo museale, nonché le attività espositive e didattiche che in esso avranno luogo a partire dal 2025. IL GRANDE ARCHIVIO DI DAVID BOWIE È infatti questa la data nella quale le porte del centro apriranno ufficialmente al pubblico, conducendo studiosi, studenti, appassionati e fan dell'artista britannico nel mondo del musicista e cantautore che forse più di tutti ha influenzato la storia del rock nell'ultimo cinquantennio. Parte del nuovo V&A East Storehouse (l'attesissima sede distaccata del Victoria & Albert Museum, attualmente in costruzione a nord ovest del Queen Elizabeth Olympic Park), il David Bowie Centre for the Study of Performing Arts radunerà ed esporrà in maniera ragionata migliaia di fotografie, abiti, strumenti, bozze originali, lettere e cimeli di varia datazione: dal periodo di esordio del cantante al 2016 – anno della sua scomparsa, a pochi giorni dalla pubblicazione del suo album-testamento Blackstar. GLI OGGETTI DELLA COLLEZIONE Sono tanti gli oggetti e le opere che saranno conservati all'interno dello spazio. Dai costumi di scena disegnati da Freddie Burretti per le performance di Ziggy Stardust (celeberrimo alter ego di Bowie) alle sgargianti creazioni di Kansai Yamamoto per il tour di Aladdin Sane. Altri punti salienti del percorso espositivo comprendono la serie di fotogrammi tratti dal film The Man Who Fell to Earth, diretto da Nicolas Roeg e con protagonista Bowie, migliaia di stampe, negativi e diapositive di fotografi come Terry O’Neill e Helmut Newton, taccuini privati e appunti relativi alle canzoni Fame, Heroes e Ashes to Ashes. Se siete amanti della produzione del mitico Duca Bianco, non c'è ombra di dubbio: il nuovo David Bowie Centre for the Study of Performing Arts non può mancare nella vostra lista dei posti da visitare nel prossimo futuro. [Immagine in apertura: Photograph of David Bowie Performing as The Thin White Duke on the Station to Station tour, 1976. Photograph by John Robert Rowlands. © John Robert Rowlands and The David Bowie Archive]
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