L'iniziativa “Louvre Looks” porta venti artisti a riflettere sul ruolo del più grande museo di Francia nella cultura contemporanea, utilizzando il formato dei video di breve durata.

Il Musée du Louvre celebra i 230 anni dall'apertura delle sue porte chiedendo a venti artisti un contributo in formato video che evochi la loro percezione del museo parigino, siano essi ricordi, riflessioni, sogni o esperienze di visita memorabili. IL LOUVRE SECONDO 20 ARTISTI CONTEMPORANEI L'iniziativa si chiama Louvre Looks e vede come protagonisti venti artisti contemporanei al di sotto dei quarant'anni in qualche modo legati alla capitale francese. Ognuno di loro ha proposto un suo sguardo personale sul grande museo nella forma di un breve contributo video della durata prestabilita di 3 minuti e 30 secondi. La scelta dei tagli narrativi adottata è stata quanto mai variegata: ad esempio Iván Argote, artista e regista classe 1983 di origini colombiane, ha narrato nel video Why la sua prima visita al museo, realizzata seguendo un rigoroso itinerario cronologico: “Ho iniziato dal principio: le antichità del Medio Oriente, Mesopotamia, Egitto. Ero impressionato: una terracotta di 4000 anni, una pagnotta di pane di 3000 anni, grandi sfingi, statue, elementi di una tomba, una mummia, una colonna persiana con due tori...”. L'artista sudafricana Bianca Bondi, con The immersive encyclopaedia, invece ha compreso lo spirito che ha sin dalle origini animato l'idea del Louvre, definito con un'espressione quanto mai appropriata: “Il Louvre è un'enciclopedia immersiva in cui camminare equivale a leggere. Mentre ti dirigi verso la tua destinazione prescelta, dettagli inattesi possono guidare la tua attenzione verso altre civiltà”. IL LOUVRE TRA PASSATO E FUTURO Rafik Greiss, con il suo The First Museum of Universal Inquiry, si concentra sul sogno di universalità del sapere che i musei enciclopedici hanno accarezzato sin dalle loro origini durante l'Illuminismo: “Non ho mai considerato i confini tra i Paesi come verità in sé stesse. Non ho alcuna intenzione di abbatterli, ma voglio comprenderli nella loro realtà materiale. Quando le sue opere sono state liberate dalle gerarchie private e divulgate al pubblico, il Louvre è diventato il primo museo della ricerca universale”. L'intervento più onirico è senza dubbio quello di Ariana Papademetropoulos (nell’immagine in apertura, courtesy Musée du Louvre), che sogna mondi lontani da un morbido letto collocato al centro di una grandiosa sala. Louvre Looks inoltre conta sui contributi video di Hicham Berrada, Anton Bialas e Kamilya Kuspanova, Mykki Blanco e Dachi-Giorgi Garuchava, Guillaume Bresson, Jacob Bromberg, Théo Casciani, Pan Daijing, David Douard, Eliza Douglas, Jennifer Douzenel, Mimosa Echard, Miles Greenberg, Marie Jacotey, Christelle Oyiri, Edgar Sarin e Marine Serre. Il progetto sarà presentato il 26 gennaio 2023 con una première all'auditorium Michel Laclotte, durante le Journées Internationales du Film d’Art, e anche al Louvre-Lens, mentre ogni settimana sul canale Instagram del museo sarà pubblicato uno dei venti video. Il mondo intero potrà così conoscere i punti di vista degli artisti contemporanei su una delle sedi museali più iconiche a livello globale.
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