Musica e serie tv nel salotto di Luce Social Club
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Luce Social Club S4 Ep.19
Venerdì 22 marzo – ore 21:15
Si rinnova anche questa settimana l’appuntamento con il “salotto” di Luce Social Club, il programma che porta in studio i protagonisti della scena culturale italiana contemporanea, aggiornando gli spettatori con le ultime novità dal mondo dell’arte e dello spettacolo. La 19esima puntata va in onda – in prima visione – venerdì 22 marzo su Sky Arte, con il consueto mix di ospiti legati a cinema, letteratura, musica, arti visive e performative.Raggiungono in studio i due conduttori, Denise Negri e Federico Chiarini, le attrici Sara Drago e Paola Buratto. Sono loro ad aprire l’episodio, introducendo la seconda stagione della serie televisiva Sky Original Call my agent. “Noi partivamo già da una base, perché questa serie era già stata fatta in Francia”, spiegano le interpreti. Quello disponibile dal 22 marzo è infatti “un remake di una serie che è già stata molto, molto popolare in Francia e molto, molto vista. Quindi sicuramente ci chiedevamo se avrebbe avuto lo stesso impatto che ha avuto in un paese come la Francia, dove si era adattata al loro linguaggio, al loro modo di parlare di cinema”, aggiungono.La serata prosegue con Filippo Graziani, cantautore e figlio dell’indimenticabile Ivan. L’artista presenta l’album di inediti del padre Ivan Graziani – Per gli amici e racconta: “questo è diventato un disco nel quale abbiamo lavorato in digitale. Però è stato un lavoro estremamente analogico, perché farlo oggi è metterlo insieme, restaurarlo, riconnettere i punti. È stato un lavoro molto, molto certosino. Ci sono voluti anni”.Si torna a parlare di musica – questa volta per il cinema – con Pivio (alias di Roberto Pischiutta) e con il maestro Alessandro Molinari dell'Associazione Compositori Musica per Film. Una realtà che, spiegano gli ospiti, “nasce ufficialmente a cavallo tra il 2017 e 2018”. A precederla, però, è “una storia lunghissima che inizia proprio con il maestro Morricone. Perché lui più volte ha provato con altri suoi colleghi dell'epoca a metter su un gruppo di compositori. Evidentemente, all'epoca il meccanismo era molto diverso da adesso e quindi non è mai riuscito a portare a termine quell'obiettivo, cosa che invece abbiamo fatto noi molti anni dopo”.