Torna, dopo il primo capitolo del 2017, il videogioco del MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli “Father and Son”. Uno strumento ludico e pedagogico per promuovere il patrimonio del museo grazie alle nuove tecnologie.

Archiviato il successo del primo episodio, premiato dai giocatori con oltre cinque milioni di download in tutto il mondo, Father and Son torna con un nuovo capitolo. Prodotto ancora una volta dal MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, in collaborazione con l'associazione culturale TuoMuseo, il sequel del fortunato videogame farà il suo debutto il prossimo 15 luglio (data nella quale sarà ufficialmente scaricabile dalle principali piattaforme di distribuzione digitale). IL NUOVO VIDEOGIOCO DEL MANN DI NAPOLI Protagonista del gioco (il primo a essere creato da un museo archeologico e lanciato su scala globale) sarà Gloria, la compagna di Michael, il ragazzo al centro della versione del 2017. Studentessa prossima alla laurea in archeologia, la giovane donna sarà chiamata a compiere una serie di viaggi nel tempo, imbattendosi in scenari e situazioni riconducibili alle collezioni del museo.  Nei vari capitoli del gioco si potrà ad esempio incontrare un etrusco a Capua nel 475 a.C., o seguire da vicino le vicende di Cleopatra e Marcantonio. Facendo un salto nelle epoche più recenti, i giocatori indosseranno i panni di Charles Dickens nel suo viaggio a Napoli nel 1844 per giungere, cento anni dopo, alle drammatiche e vittoriose Quattro Giornate di Napoli, in cui (dal 27 al 30 settembre 1943) la popolazione partenopea liberò la città dall'occupazione nazista. UNA PROTAGONISTA FEMMINILE “Sono stati gli utenti stessi a chiederci di dare più importanza a lei e in generale all'elemento femminile”, ha commentato Fabio Viola, game designer e fondatore di TuoMuseo. “In questi anni abbiamo ricevuto oltre 85mila commenti e valutazioni sulle piattaforme Apple e Android: un feedback incredibile che ci ha confermato quanto il gioco abbia stimolato l'interesse e la partecipazione del pubblico in tutto il mondo. 'Father and Son' era al 100% autoriale, nel senso che l'avevamo creato tutto noi; 'Father and Son 2' è frutto invece anche dello stimolo e degli spunti provenienti dalla comunità”. Una comunità, peraltro, assai variegata, visto che solo il 7% dei download del primo Father and Son provenivano dall'Italia (complice la decisione di tradurre il gioco nelle principali lingue straniere, e persino in dialetto napoletano). IL COMMENTO DEL DIRETTORE DEL MANN “Se nel 2017 'Father and Son' era stato soprattutto un grande esperimento, 'Father and Son 2' è la prova della coerenza e della consapevolezza con cui il MANN utilizza le tecnologie del presente per raccontare in modo sempre più coinvolgente e innovativo il passato”, ha spiegato Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. “Oggi la gamification è una delle forme più interessanti che ci vengono offerte per la divulgazione del patrimonio e rientra perfettamente in quella filosofia che – come ci ha mostrato anche la stagione del Covid – diventerà naturale per tutti i musei: equiparare la comunità fisica con quella digitale, trattarle allo stesso modo, in funzione più inclusiva che alternativa”.
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