Con un progetto che trae ispirazione dai cerchi megalitici in pietra che caratterizzano la regione di Kaolack, in Senegal, l'architetta nigeriana Mariam Issoufou Kamara ha vinto il concorso per il museo e centro culturale Bët-bi. L'operazione è promossa e sostenuta da Josef and Anni Albers Foundation e da Le Korsa, istituzione filantropica che opera nelle zone rurali dell'Africa occidentale.

Obiettivo inizio 2025 per l'apertura al pubblico di Bët-bi, il museo e centro culturale e comunitario la cui costruzione è stata promossa dalla Josef and Anni Albers Foundation e da Le Korsa in Senegal. La struttura sorgerà nella zona sud-ovest del Paese africano, nelle vicinanze della storica città di Kaolack, su progetto dell'architetta nigeriana Mariam Issoufou Kamara. Con il studio, atelier masōmī fondato nel 2014, la progettista ha infatti vinto il concorso per la progettazione del nascente Bët-bi, al quale avevano partecipato anche gli studi di architettura africani Aziza Chaouni Projects, MASS Design Group e Meskerem Assegued e Elias Sime (Addis Abeba).NEL 2025 IN SENEGAL APRIRÀ IL MUSEO BËT-BI A chiarire la mission del nuovo museo è stato Nicholas Fox Weber, direttore esecutivo della Josef and Anni Albers Foundation, nonché fondatore e presidente di Le Korsa: "Bët-bi sarà un'istituzione in cui tutti, indipendentemente dal background, potranno celebrare e sperimentare le meraviglie ineguagliabili dell'arte visiva. Le persone che forse non sono mai entrate in un museo, così come i visitatori internazionali, avranno la possibilità di godere dell'arte legata alla cultura del Sahel e di viverla come un sollievo". La collezione artistica di Bët-bi – nome che in lingua wolof indica l'occhio – sarà ampia ed eterogenea; includerà opere di arte antica, contemporanea, dell'Africa subsahariana, della diaspora africana, ma anche legate ad altre culture. Nei suoi mille metri quadrati, l'edificio riunirà spazi espositivi, destinati anche a mostre temporanee ed eventi, sale comuni e una biblioteca. L'istituzione punta a svolgere un ruolo importante nelle iniziative per facilitare e garantire la restituzione di opere d'arte dell'Africa occidentale: a questi lavori sarà riservata una specifica attenzione nella programmazione espositiva.  IL PROGETTO DELL'ARCHITETTA MARIAM ISSOUFOU KAMARA Alla base del progetto sviluppato dall'atelier masōmī si colloca la volontà di "porsi in ascolto" delle complessità storiche e culturali del sito di intervento, caratterizzato dalla presenza di suggestivi cerchi megalitici in pietra, in un'ottica di valorizzazione di questo prezioso patrimonio della regione di Kaolack. Di conseguenza, il design di Bët-bi trae ispirazione dalle modalità con cui le persone, già nell'XI secolo, hanno iniziato a insediarsi in questa porzione del Senegal, stabilendo una sorta di "legame spirituale" con elementi come la terra, il sole, il vento e l'acqua. Metodi di costruzione sostenibili e tradizionali saranno impiegati per l'edificazione del museo, attivando una serie di collaborazioni con gli artigiani e le maestranze locali. Per l'architetta Kamara, che si è formata negli Stati Uniti e ha all'attivo opere a carattere culturale al fianco di Sir David Adjaye, il museo Bët-bi rappresenta "un'opportunità per progettare un nuovo tipo di spazio che si ispira alle radici e all'eredità spirituale della regione. È un'occasione per spingere i confini di ciò che definisce un museo nel XXI secolo". [Immagine in apertura: Render of the proposed Bët-bi museum and community centre in Senegal. Image: atelier masōmī]
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