Marina Abramović descrive le sue fonti di ispirazione in un progetto immersivo

A pochi mesi dalle "lezioni" di performance art realizzate in collaborazione con WePresent, Marina Abramović torna a dialogare con il progetto digitale di WeTransfer ‒ il noto servizio di trasferimento file ‒ dedicato alla creatività, narrata in tutte le sue sfumature. Stavolta l'iconica performer sarà al centro di un progetto ibrido ‒ fruibile sia dal vivo sia da remoto ‒ intitolato Traces. L'obiettivo? Svelare i cinque punti di riferimento artistici che hanno influenzato la ricerca della Abramović. Strutturato come un'esperienza immersiva e multimediale, Traces andrà in scena all'Old Truman Brewery di Londra dal 10 al 12 settembre prossimi, invitando il pubblico a compiere un viaggio nel tempo alla scoperta delle fonti di ispirazione di una delle artiste più rivoluzionarie dell'epoca recente. Ogni stanza, infatti, evocherà un concetto o un'opera individuati dall'artista come "simbolo" che ha plasmato il suo immaginario negli ultimi cinquant'anni.I PUNTI DI RIFERIMENTO DI MARINA ABRAMOVIĆ Nel solco di atmosfere improntate alla calma e alla contemplazione, gli ambienti della sede londinese riuniranno quindi interventi video, sonori e luminosi, guidando lo spettatore verso autentici "tesori" che secondo la Abramović devono essere salvaguardati e consegnati alle nuove generazioni. Da Vincent van Gogh con la sua Notte stellata alla poetica di Susan Sontag, i "maestri" della performer entrano così in relazione fra loro e con il pubblico, in una sorta di installazione "totale" che include anche due lavori della Abramović  ‒ Crystal Cinema (1991) e 10,000 stars (2015) ‒ e una sua intervista registrata appositamente per la mostra. L'evento sarà fruibile anche online, da chiunque e in maniera gratuita, su WePresent e segnerà il culmine della collaborazione tra l'artista e la piattaforma digitale, avviata un anno fa. Un esperimento del tutto riuscito, che ha coinvolto ben 80 milioni di persone nel mondo, incurosite dalle proposte di Marina Abramović nelle vesti di guest curator. [Immagine in apertura: Marina Abramović, 2012. Photo Elsa Okazaki]