A Brescia, un deposito storico della metropolitana, sta prendendo gradualmente forma il primo Metro Urban Museum d’Italia. Il progetto, inaugurato dalle opere di Luca Font e Demsky, si è recentemente arricchito con l’intervento di Joys: un treno d’artista e un murale ispirati al gergo dei writer, con i tipici pattern geometrici che caratterizzano la produzione dello street artist.

Un museo di arte urbana sta sorgendo in un luogo simbolico per la storia della street art, nata proprio tra i binari e sui treni: succede a Brescia, dove in uno storico deposito della metropolitana prende forma il primo Metro Urban Museum d’Italia. Il progetto, pensato per essere un centro pulsante d'arte contemporanea e già avviato dagli interventi di Luca Font e Demsky, prosegue arricchendosi con i lavori permanenti dell'artista originario di Padova Joys.IL DOPPIO INTERVENTO DI STREET ART DI JOYS A BRESCIAFigura di spicco della scena urban internazionale, in attività fin dai primi anni Novanta, Joys ha recentemente realizzato YARDA: questo il titolo scelto per l’opera che si sviluppa su un "treno d’artista" e sulla facciata del deposito al civico 3 di via Magnolini. La sua denominazione fa riferimento al gergo dei writer, per cui il termine “yard” indica un luogo di incontro e di creazione artistica, ma anche un ambiente che sintetizza la sfida di lasciare un segno visibile in luoghi urbani molto frequentati. "Il progetto di Metro Brescia”, dichiara lo street artist classe 1974, il cui stile è caratterizzato da pattern geometrici inconfondibili, “mi ha ispirato sin dal principio. L'opportunità di realizzare un intervento pittorico su larga scala all'interno del deposito e, allo stesso tempo, creare un 'treno d'arte viaggiante' è per me una soddisfazione enorme. Questo treno, che porta il mio segno stilistico combinato con una tecnica grafica digitale moderna, viaggia insieme al pubblico, diventando un'opera in movimento, fruibile da tutti”.A BRESCIA STA NASCENDO IL PRIMO METRO URBAN MUSEUM D'ITALIAL’idea per un museo d’arte urbana a cielo aperto a Brescia nasce nel 2023, in occasione del decimo anniversario della metropolitana e nell’anno di Brescia Bergamo Capitale della Cultura. Invitando l'osservatore a vivere la città in modo nuovo, scoprendo la bellezza nascosta nel quotidiano e sperimentando un dialogo continuo tra innovazione artistica e spazio urbano, il progetto sta gradualmente trasformando gli spazi del deposito in una tela vivente di creatività accessibile a tutti. Il primo intervento, inaugurato nell’aprile del 2023, è stato Connessioni di Luca Font, un murale di 400 metri quadri dallo stile minimalista ma vibrante. A questo è seguito, a distanza di pochi mesi, quello di Demsky: un’opera intitolata Hypr Metrobot™ e ispirata ai videogiochi arcade.[Immagine in apertura: L’opera di Joys al Metro Urban Museum di Brescia. Foto Gruppo Brescia Mobilità]
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