Le opere del frontman dei R.E.M. in mostra a Milano
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Non solo cantautore e produttore, Michael Stipe si prepara ad inaugurare la sua mostra personale alla Fondazione ICA Milano. A comporla decine di ritratti – fotografici, scultorei, in ceramica e perfino audio –, che insieme promettono di restituire un "composito autoritratto" del celebre artista statunitense.
Dopo 31 anni di carriera, decine di hit internazionali e oltre 100 milioni di dischi venduti, nel 2011 i R.E.M. decidono di sciogliersi: la notizia arriva come un fulmine a ciel sereno, lasciando senza parole i fedelissimi fan. Dal giorno dell’annuncio sono passati ormai più di dieci anni, e il frontman Michael Stipe – formatosi in arte – è tornato alle origini, impegnandosi nel campo delle arti visive a tempo pieno. Alla Fondazione ICA Milano sta per aprire la sua attesa personale: I have lost and I have been lost but for now I’m flying high. LA MOSTRA DI MICHAEL STIPE A MILANO
Visitabile dal 12 dicembre al 16 marzo 2024, il progetto espositivo è curato da Alberto Salvadori. Al centro della rassegna si colloca il tema del ritratto come simbolo di vulnerabilità e resilienza, secondo un'interpretazione ispirata dalla poesia Desiderata di Max Ehrmann (1927). Attraverso una selezione accurata delle opere di Stipe – che abbracciano un ampio ventaglio di linguaggi espressivi, dalla fotografia alle copertine di libri, dalle ceramiche alle sculture in gesso, fino alle opere audio – il percorso offre al visitatore uno sguardo completo sull’universo creativo del poliedrico autore. In particolare, le opere scultoree in esposizione sono un omaggio agli artisti che hanno contribuito a plasmare la sua visione, come Constantin Brancusi e Marisa Merz.LA VULNERABILITÀ SECONDO IL FRONTMAN DEI R.E.M.
Come sottolinea lo stesso Stipe nel booklet della mostra, “la vulnerabilità diventa un superpotere in questa dinamica. Una mappa che descrive le difficoltà del nostro presente mettendo in luce nuove opportunità e una rinnovata comprensione della nostra importanza, non solo per noi stessi, ma anche per coloro che ci circondano, per le nostre comunità, per il nostro mondo. In questo momento scelgo di concentrarmi sul bene più prezioso, sulla brillantezza, sulla bellezza e sulla giocosità della vita. Ho perso e mi sono perso, ma per ora sto volando alto.” L'artista colloca sotto la lente di ingrandimento la dimensione caotica della nostra contemporaneità e invita il visitatore a intraprendere un’esperienza di progressiva presa di coscienza della propria vulnerabilità. I have lost and I have been lost but for now I’m flying high è affiancata dal libro Even the birds gave pause, quarto volume fotografico di Michael Stipe.
[Immagine in apertura: Michael Stipe, Photo David Belisle. Courtesy Paola C. Manfredi PCM Studio]