La città lombarda si conferma capitale mondiale del design con l’inaugurazione di un nuovo spazio espositivo. Privo di biglietteria fisica, l'ADI Design Museum ospita la collezione storica del Compasso d’Oro, presentata in maniera innovativa, e otto mostre tematiche.

Dopo una lunga attesa, e al termine di un percorso reso travagliato dalla pandemia, l’ADI Design Museum - Compasso d’Oro apre finalmente le porte ai visitatori. Il nuovo spazio espositivo milanese, frutto di una collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, accoglie i progetti selezionati e premiati dalla giuria del più prestigioso premio di design italiano, nato da un’idea di Gio Ponti e organizzato dall’Associazione per il disegno industriale dal 1954.L’edificio che ospita il museo, nel quartiere in crescita di Porta Volta, a metà strada tra la Fondazione Feltrinelli di Herzog & de Meuron e il Cimitero Monumentale, è un esempio di riqualificazione urbana. Il progetto realizzato dallo studio Migliore+Servetto Architects con Italo Lupi - che ha anche disegnato il nuovo logo in cui la “A” di ADI si fonde al tema del compasso - conserva e mette in risalto alcune caratteristiche industriali della costruzione preesistente, un’ex centrale elettrica.L’ADI DESIGN MUSEUML’interno è pensato come una grande macchina narrativa: il percorso espositivo supera il tradizionale criterio cronologico e valorizza il concetto di “memoria attiva”, attraverso una serie di installazioni e approfondimenti multitemporali che hanno lo scopo di catturare e mantenere vivo l’interesse dei visitatori. Lo spazio ha, infatti, la doppia vocazione di ritrovo per il "sistema design" milanese e di luogo di scoperta e conoscenza per il grande pubblico. Tra gli aspetti innovativi c’è anche la modalità di ingresso: poiché l’ADI Design Museum è il primo museo italiano senza una biglietteria fisica, chi vorrà visitarlo a partire dal 26 maggio dovrà acquistare i biglietti online, sul sito o tramite app, o farsi aiutare dai mediatori culturali dotati di POS che troverà in loco.Alla collezione storica del Compasso d’Oro, protagonista della sezione principale intitolata Dal cucchiaio alla città e curata da Beppe Finessi, si affiancano otto mostre tematiche che approfondiscono temi e personaggi legati al premio. Si va dalla figura di Renata Bonfanti, designer del tessuto e prima donna a essere insignita dell’ambito riconoscimento nel 1962, alla Olivetti, l’azienda che nella sua storia ha collezionato più “Compassi”.[Immagine in apertura: ADI Design Museum, vetrata. © Martina Bonetti]
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