Si ispira al tema delle forme del tempo la prima edizione di “MonFest”, il festival biennale di fotografia che, sino al 12 giugno, avrà luogo nella cornice di Casale Monferrato, in Piemonte

Casale Monferrato, fino al 12 giugno 2022, ospita la prima edizione di MonFest, il nuovo progetto biennale dedicato alla fotografia. La kermesse ‒ con la direzione artistica di Mariateresa Cerretelli ‒ propone ben undici mostre allestite nei più importanti luoghi della città e si sviluppa intorno al tema Le forme del tempo. Da Francesco Negri al contemporaneo. LA PRIMA EDIZIONE DI MONFEST La prima edizione prende avvio dall’omaggio che Casale Monferrato vuole fare a Francesco Negri, sindaco della città dal 1881 al 1888. La mostra a lui dedicata, a cura di Luigi Mantovani ed Elisa Costanzo, allestita negli spazi espositivi del castello cittadino, mette in luce le doti di grande fotografo di Francesco Negri, padre di alcune delle più importanti invenzioni nel campo della fotografia. Fu lui, infatti, a brevettare il teleobiettivo e a sperimentare ‒ mescolando creatività e metodo scientifico ‒ le microfotografie, le stereoscopie e le tricromie. “Con questo prestigioso progetto” ‒ sottolineano il vicesindaco Emanuele Capra e l’assessore Gigliola Fracchia – “la Città di Casale Monferrato vuole portare a livello nazionale la grande fotografia. Partendo da Francesco Negri, padre di alcune delle più innovative tecniche fotografiche moderne, si vuole arrivare, attraverso importanti nomi della fotografia mondiale, al coinvolgimento diretto delle nuove generazioni. Un progetto ambizioso, che il territorio del Monferrato Unesco saprà valorizzare al meglio”. FOTOGRAFIA IN MOSTRA A CASALE MONFERRATO Tra le undici mostre che vedono protagonisti fotografi come Maurizio Galimberti, Gabriele Basilico, Vittore Fossati, Claudio Sabatino, Silvio Canini, Raoul Iacometti e Ilenio Celoria, tre sono dedicate a eccellenti fotografe italiane. Lisetta Carmi, con Viaggio in Israele e Palestina, espone nella splendida Sinagoga di Casale Monferrato gli scatti inediti realizzati tra il 1962 e il 1967 in Israele; Valentina Vannicola, tra le principali rappresentanti in Italia della staged photography, porta negli ambienti del Castello Living Layers ‒ una rilettura in chiave onirica del territorio del VI Municipio Di Roma ‒, mentre Silvia Camporesi con Domestica, un diario visivo realizzato durante il lockdown di marzo-aprile 2020, espone presso Palazzo Gozzani Treville, sede dell’Accademia Filarmonica della città. [Immagine in apertura: Valentina Vannicola, Living Layers, Italia, novembre 2012]
PUBBLICITÀ