La produzione di Claude Monet è ancora oggi fonte di ispirazione per qualsiasi artista che scelga la pittura come strumento di espressione del proprio sentimento. Un nuovo volume spiega il perché, concentrandosi in particolare sull'abilità del maestro francese di ammirare e riprodurre la natura.

Si intitola Monet. Il trionfo dell'Impressionismo la nuova pubblicazione della casa editrice Taschen interamente dedicata alla produzione di Claude Monet, maestro della luce mutevole recentemente al centro della retrospettiva al Palazzo Reale di Milano. E proprio l'elemento della luce sembra il filo conduttore della pubblicazione, pensata per offrire una panoramica esaustiva sulla ricerca artistica del “papà” dell’Impressionismo, e dunque sulle caratteristiche peculiari della sua pittura. LA NATURA SECONDO CLAUDE MONET Curata da Daniel Wildenstein, questa incredibile raccolta di opere pone l’attenzione sul forte rapporto fra il pittore parigino e la natura. Pochi altri artisti come Monet seppero infatti percepire e rappresentare sulla tela le infinite e mutevoli sfumature del mondo naturale. Capolavori come Ponte di Charing Cross e Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi rappresentano ancora oggi degli esempi assoluti del sentimento pittorico dei primi del Novecento, nonché delle icone del movimento impressionista stesso – del quale Monet è considerato uno dei maggiori esponenti. Il culmine della sua ricerca è rappresentato dalle ultime Ninfee, dipinte nel giardino di Giverny, che – abbandonando quasi completamente ogni costrizione formale – segnano davvero l’origine della pittura astratta. IL NUOVO LIBRO SU MONET Rendendo piena giustizia a questo artista di eccezionale talento, il libro (poderoso anche nelle dimensioni oltre che nei contenuti, con le sue quasi seicento pagine) presenta una copiosa selezione di opere che percorrono l’intera carriera del maestro: dai primissimi quadri en plein air fino ai dipinti composti prima della scomparsa, avvenuta nel 1926. Alle immagini si aggiungono approfondimenti critici e foto d'archivio scelti per offrire al lettore la migliore “finestra” possibile sulla ricerca di questo "padre" immortale dell'arte moderna. [Immagine in apertura: p. 424. Water-Lilies, 1903, Nymphéas, 73 x 92 cm. Musée Marmottan Monet, Paris. Photograph Bridgeman Images]
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