Stampe e incisioni di maestri della grafica, trattati, amuleti e oggetti per i rituali magici. Tutto questo all'interno della mostra ispirata alla stregoneria che sta per sbarcare a Monza. Un progetto tra conoscenze antiche, cerimonie nascoste, sacralità ed erotismo.

Appassionati di occultismo e stregoneria unitevi, e puntate la vostra bussola verso Monza! Nella sede del Belvedere della Villa Reale del capoluogo lombardo, si prepara infatti al debutto una rassegna “da brividi”, tutta dedicata alle antiche pratiche magiche. Un progetto tra mito e superstizione, che parte dal lontano passato per arrivare ai nostri giorni. LE STREGHE TRA PASSATO E PRESENTE La mostra Stregherie. Fatti, scandali e verità sulle sovversive della storia mette a segno un inedito percorso espositivo, riportando nel presente riti, azioni e oggetti di un tempo lontano. L'attualizzazione di questi strumenti e di queste pratiche è affidata a una folta sequenza di stampe, incisioni, antichi manuali e manifesti d'epoca, “riabilitati” in un mondo come il nostro, distante dal sacro e ostile (almeno in apparenza) a ciò che non è spiegabile con la ragione. IL PERCORSO ESPOSITIVO A MONZA Curatore della rassegna (aperta al pubblico dal 29 ottobre al 26 febbraio 2023) è Luca Scarlini, che ha scelto e selezionato circa cento incisioni antiche provenienti dalla collezione Guglielmo Invernizzi. Si tratta di stampe uniche al mondo: dalle xilografie di Hans Baldung Grien alle opere del maestro Albrecht Dürer, passando per le incisioni di Francisco Goya, tratte dalla serie Capricci nell'edizione del 1886. Le opere, allestite all'interno di un percorso espositivo liberamente ispirato al classico di Dario Argento Suspiria, presentano scene di malefici, torture, sabba ed episodi di stregoneria; immagini a volte macabre e inquietanti, affiancate da quadri pastorali carichi di simboli magici e certamente più rassicuranti. In ogni caso, l'obiettivo del progetto resta uno e inequivocabile: rendere giustizia a tutte quelle donne del passato condannate perché accusate di contatti con il demonio, sollevando più di una domanda sulle pratiche magiche e rituali oggi. Un aspetto, quest'ultimo, che risulta lampante nelle illustrazioni contemporanee di Gloria Pizzilli, dedicate proprio alle streghe del nostro tempo. A completare il tragitto di visita anche il Malleus Maleficiarum (il più consultato manuale sulla caccia alle streghe). LE PAROLE DEL CURATORE “Il racconto creato dalla mostra permette ai veri appassionati di temi di femminismo, di letteratura gotica, di metal-rock, di film dell’orrore, di antropologia, come di folklore, o di realizzazione di domestici incantesimi, di avvicinare il percorso come macchina narrativa, seguendo le stanze che sono dedicate ai momenti più rilevanti della vicenda della strega e di sentire storie originali ispirate alle opere presentate nell’esposizione”, ha dichiarato Luca Scarlini. “Al di là delle infinite manipolazioni storiche, il termine strega in sostanza segnala una identità profondamente legata al mondo della natura, una donna spesso esperta di erbe e maestra dell’interpretazione dei segni, che il folklore delle Alpi Retiche definiva perfettamente con il termine 'Signora del gioco', titolo di un celebre saggio di Luisa Muraro del 1976 dedicato a ricostruire episodi della caccia alle streghe”. [Immagine in apertura: Gloria Pizzilli, Verso il giuoco]
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