Punto di riferimento della moda internazionale, l’ultracentenaria Iris Apfel si è spenta ieri, 1° marzo, nella sua casa di New York. Designer d'interni, collezionista e modella acclamata dai più importanti brand del fashion, era amata dal grande pubblico per il suo stile eccentrico e senza regole.

Poche personalità hanno segnato il mondo della moda e dello stile come accaduto con Iris Barrel Apfel, figura emblematica del fashion contemporaneo e fonte di ispirazione per intere generazioni di stilisti e appassionati di haute couture. All'età di 102 anni, la designer d'interni, creativa e icona del divertimento e della leggerezza, nota per i suoi immancabili occhiali tondi e il rossetto scarlatto, si è spenta il 1° marzo. La notizia è stata diffusa dal suo seguitissimo account Instagram ufficiale (che conta più di 3 milioni di follower), con una foto che la ritrae raggiante ed elegante come da consuetudine.LA VULCANICA IRIS APFELNata a New York nel 1921, Iris Barrel Apfel inizia la sua carriera rivestendo un ruolo da protagonista durante i lavori di ristrutturazione della Casa Bianca per nove presidenti – a partire da Harry Truman fino a Bill Clinton. La passione per la moda, dapprima marginale, diventa centrale con lo scorrere degli anni.Amante degli indumenti più sgargianti, si afferma grazie al suo stile eccentrico e profondamente creativo, fatto di pezzi trovati nei mercatini delle pulci, haute couture, collane e bracciali coloratissimi; elementi opposti tra loro, che Apfel indossava con disinvoltura e naturalezza: "La moda la puoi comprare, lo stile lo devi possedere", aveva dichiarato in varie interviste.LA CARRIERA DI IRIS APFELMolti i traguardi raggiunti dalla designer e influencer: nel 1950 fonda l’azienda tessile Old World Weavers con il marito Carl Patel; dal 1948 al 1992, Carl e Iris rinnovano la tappezzeria di molte collezioni museali, ad esempio al Metropolitan Museum of Art e alla Casa Bianca. Sempre il Metropolitan Museum of Art, nel 2005, le propone di esporre le sue collezioni. Nel 2014 il regista Albert Maysles le dedica il documentario Iris, rendendo omaggio a una delle personalità più vulcaniche di sempre.
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