Il mondo del cinema saluta per l'ultima volta uno dei suoi capisaldi: all'età di 91 anni si è spento Jean-Luc Godard, regista di alcuni fra i più noti capolavori della settima arte.

Non sono molti i registi che hanno saputo eguagliare la capacità di Jean-Luc Godard di dare forma e rilievo agli impulsi della propria epoca, stilando un intelligente ritratto di una società inquieta, in fermento. Oggi il mondo del cinema dice addio a questo protagonista del Novecento, autore di pellicole passate alla storia e caposaldo della Nouvelle Vague, nonché modello per le generazioni di cineasti venute dopo di lui. IL CINEMA SECONDO GODARD Sta infatti facendo il giro del mondo la notizia della scomparsa del regista francese, classe 1930, che si è spento all'età di 91 anni, al termine di una vita trascorsa dietro la macchina da presa. Portano la sua firma capolavori quali À bout de souffle del 1959, interpretato da Jean-Paul Belmondo su soggetto di François Truffaut, autentico manifesto della Nouvelle Vague, Vivre sa vie e Masculin féminin, che rivelano la straordinaria capacità critica di Godard nei confronti della settima arte e dei suoi dettami ma anche della società in cui viveva. I FILM DI GODARD Lo sguardo rivolto alle dinamiche sociali del proprio tempo diventa ancora più acuto nelle pellicole successive, insieme a un desiderio di sperimentare tecniche e soluzioni filmiche innovative che pervade i film realizzati a partire dalla fine degli anni Sessanta ‒ basti pensare a La chinoise e Tout va bien, ma anche a esiti più recenti come Allemagne année 90 neuf zéro e Histoire(s) du cinéma, quest'ultimo datato alla fine degli anni Novanta. Palma d'oro speciale a Cannes nel 2018 con Le livre d'image e Oscar alla carriera nel 2011, nonostante i suoi rapporti turbolenti con Hollywood, Jean-Luc Godard ha contribuito a scrivere un importante capitolo della storia cinematografica globale.
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