Il mondo del cinema è sconvolto da un nuovo lutto e dice addio a un regista poliedrico, autore di pellicole entrate negli annali della cinematografia nostrana come il documentario dedicato al fumettista Andrea Pazienza.

Regista, scrittore e membro di una generazione che affonda le radici nelle atmosfere degli anni Novanta, Paolo Caredda ha saputo interpretare le istanze del suo tempo attraverso il linguaggio cinematografico, collocandosi tra gli autori più emblematici della scena italiana contemporanea. La sua scomparsa, annunciata in queste ore, lascia un vuoto nella cinematografia nostrana e induce a ricordarne la poetica e lo stile.Forte di un’esperienza maturata a Londra nel cuore degli anni Novanta, Caredda ha firmato alcuni documentari particolarmente apprezzati dagli amanti del fumetto. Stiamo parlando di Fino all’estremo ‒incentrato sulla fulminea parabola di Andrea Pazienza, morto nel 1988, appena trentaduenne ‒ e de Gli Italiani e il fumetto ‒ 50 storie narrate da altrettanti lettori, invitati dal regista a raccontare ciascuno un fumetto italiano, senza distinzioni di genere o formato.Il talento creativo di Caredda assunse anche la forma della scrittura: è celebre la sua partecipazione all’antologia letteraria Gioventù cannibale, a cura di Daniele Brolli, pubblicata negli anni Novanta e animata da firme del calibro di Niccolò Ammaniti, Aldo Nove e Andrea G. Pinketts. Un mix di voci caratterizzate da un implacabile realismo e da una vena che mescola pulp e noir.Sky Arte renderà omaggio a Paolo Caredda nel pomeriggio di domani, lunedì 31 dicembre, a partire dalle ore 16:30, con la proiezione de Gli italiani e il fumetto. 50 storie e Andrea Pazienza ‒ Fino all'estremo.[Immagine in apertura: fonte Stage 32 - stage32.com]
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