Scompare a 88 anni l'architetto italo-britannico che all'inizio degli anni Settanta si aggiudicò con Renzo Piano il concorso internazionale per la costruzione del Centre Pompidou, a Parigi. Nel corso della lunga carriera ha ricevuto i più prestigiosi premi del settore, incluso il Pritzker Architecture Prize.

"Il suo amore per le persone, per il confronto, per la condivisione delle opinioni, per l'esplorazione di nuove strade e per il lavoro cooperativo e creativo, si è riflesso nello studio da lui fondato, che continua a sposare e sviluppare questi ideali oggi". Sono queste le parole con cui il team della società di architettura Rogers Stirk Harbour + Partners (RSHP) saluta il proprio fondatore, l'architetto Richard Rogers, scomparso all'età di 88 anni. Un professionista "dall'immenso impulso e carisma", prosegue la nota di commiato, che, rendendo omaggio al co-progettista del celeberrimo Centre Pompidou di Parigi, insieme all'allora socio Renzo Piano, ne ricorda l'esistenza dedicata "all'arte e alla scienza dell'architettura, dell'urbanistica, alla vita della città, all'impegno politico".LA STORIA DELL'ARCHITETTO RICHARD ROGERS Nato a Firenze nel 1933, in una colta e agiata famiglia, Rogers lasciò l'Italia all'età di cinque anni per l'avvicinarsi della guerra. Cugino dell'architetto italiano Ernesto Nathan Rogers, cofondatore dello studio BBPR, Rogers si è formato all'Architectural Association di Londra e, grazie a una borsa di studio, alla Yale University. Proprio qui entrò in contatto con il suo primo socio, Norman Foster: insieme alle architette Wendy Cheeseman e Susan Brumwell, i quattro diedero vita all'esperienza del Team 4, nei primi anni Sessanta. Appartiene al decennio successivo il progetto probabilmente più conosciuto di tutta la sua carriera: il Centre Pompidou, realizzato con il collega Renzo Piano. Insieme si aggiudicarono il concorso indetto nel 1970 dal Ministero della Cultura francese. Proprio l'istituzione parigina, nel 2018, celebrò il traguardo del quarantennale dell'apertura con la retrospettiva Renzo Piano & Richard Rogers, ispirata alla vicenda dell'edificio che ha cambiato per sempre la storia dell'architettura e il modo di concepire (e intendere) gli spazi culturali e museali.I PRINCIPALI PROGETTI DI RICHARD ROGERS Nell'arco della carriera Richard Rogers si è misurato con una pluralità di temi, dalla progettazione architettonica a quella urbana. Ha affiancato alla pratica una serie di incarichi strategici per il governo britannico e nelle amministrazioni delle città di Londra e Barcellona. È stato presidente della Tate Gallery, vicepresidente dell'Arts Council of Great Britain, amministratore onorario del Museum of Modern Art di New York, membro della giuria del Pritzker Prize. Nel Regno Unito si trova una parte rilevante delle sue opere, a cominciare dall'iconico Lloyd's Building di Londra (1986), passando per il Millennium Dome (1999) e il Maggie's Center, che gli valse il RIBA Stirling Prize 2009. Portano inoltre la sua firma la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a Strasburgo (1995), il Terminal dell’aeroporto di Barajas, a Madrid (2004) e il Centro Civico di Scandicci, a Firenze (2014), che gli è stato intitolato. L'ARCHITETTURA SECONDO ROGERS Considerato un pioniere dell'architettura high-tech, Rogers concepiva l'architettura come una disciplina basata sulla collaborazione fra professionisti, perché "troppo complessa per essere risolta da una sola persona". Un principio che ha ispirato e plasmato il suo lavoro, riconosciuto negli anni con il conferimento dei principali premi internazionali del settore: dal Pritzker Architecture Prize (2007) alla RIBA Gold Medal (1985); dal Praemium Imperiale Prize for Architecture (2000) al Leone d'Oro alla carriera alla Biennale di Venezia (2006); dalla Légion d’Honneur (1986) fino al J.C. Nichols Prize for Visionaries in Urban Development, solo per citare una selezione. Per i suoi meriti professionali e umani, è stato inoltre insignito delle massime onorificenze conferite dalla corona inglese. Solo pochi mesi fa è stato completato l'ultimo progetto al quale aveva contribuito il prima persona: la galleria d'arte che sfida la legge di gravità realizzata nel complesso dello Château La Coste, in Francia. [Immagine in apertura: Un ritratto di Richard Rogers a Firenze, 2018. Photo Valentina Silvestrini]
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