A Roma, in piazza Pia, emerge una monumentale lavanderia romana estesa per oltre 500 metri quadri, arricchita da straordinarie superfici mosaicate. La scoperta riaffiora durante i lavori urbanistici in occasione del Giubileo, che prenderà il via nella Città Eterna il prossimo 24 dicembre.

Roma è una città ricca di storia e di stratificazioni, che spesso riemergono a pochi metri da terra con l’avvio di un nuovo cantiere urbanistico. Questa volta ad affiorare è una fullonica romana (ovvero un’antica lavanderia) di 500 metri quadri, impreziosita da ampie superfici mosaicate: la struttura è venuta alla luce durante gli scavi per il progetto di pedonalizzazione di piazza Pia, situata tra Castel Sant’Angelo e via della Conciliazione, dove è stata disposta la realizzazione di una sottovia che farà confluire il traffico sul Lungotevere in Sassia. L'intervento è finanziato con 79,5 milioni di euro dal Giubileo (il cui inizio è già slittato, proprio a causa dei ritrovamenti archeologici, dall’8 al 24 dicembre).UN MOSAICO RIAFFIORA DURANTE I LAVORI PER IL GIUBILEOL’area urbana di piazza Pia è situata, come testimonia la straordinaria scoperta, dove un tempo si trovavano alcune delle più importanti residenze imperiali suburbane, ovvero gli Horti Agrippinæ e gli Horti Domitiæ, che sorgevano sulla riva destra del Tevere, affacciandosi sul fiume in modo scenografico con portici, passeggiate e maestosi giardini. I lavori di realizzazione del sottopasso, tuttavia, hanno portato alla luce nuovi paesaggi finora sconosciuti, che ci permettono di approfondire ulteriormente la complessità urbanistica dell’antica conformazione della città. Nel dettaglio, sono riaffiorate alcune stanze rettangolari pavimentate in mosaico a tessere di palombino, bordato da una cornice a tessere nere, alcune vasche per il lavaggio e dei vasi interrati per detergere i panni.IL RITROVAMENTO DELL’ANTICA LAVANDERIA ROMANACome sottolinea il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, “è fondamentale salvaguardare la nostra storia e trovare con ragionevolezza e buon senso un punto di equilibrio tra le esigenze di tutela e l'esigenza di modernizzazione del tessuto urbano”. In ogni caso, come fa notare la Soprintendente speciale di Roma, Daniela Porro, i ritrovamenti devono essere tutelati e valorizzati, ed è con questo obiettivo che “la Soprintendenza ha proposto di ricollocarli a Castel Sant’Angelo, in antico il sepolcro di Adriano costruito negli Horti Domitiæ, il contesto dove le strutture ritrovate probabilmente sorgevano in origine”.[Immagine in apertura: © Ministero della Cultura]
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