La moschea e il minareto di Mosul tornano a vivere grazie all'Unesco
ARCHITETTURA
Continuano i lavori di ricostruzione della città irachena di Mosul. Ad aggiungere un nuovo tassello al lento ma importante processo di rinascita della località è ora l'Unesco, a capo di un notevole intervento architettonico mirato alla riedificazione dell'iconica moschea di Al-Nouri.
Capitale dell’Impero assiro e
roccaforte dell’Isis dal 2014 al 2017, la città irachena di Mosul
si prepara a un nuovo capitolo della sua storia millenaria. Dopo le
devastazioni causate dalla guerra, e nonostante la profonda crisi
umanitaria che ancora aleggia sul posto anche dopo la fine delle
operazioni militari, la località – a lungo raccontata come simbolo
di sofferenza e scontri civili – ritrova la luce tra le fessure
delle macerie.
Protagonista di questa operazione di
“rinascita” è l'Unesco, che, a cinque anni dalla liberazione
dalle forze estremiste islamiche, ha annunciato l'imminente
completamento di una serie di operazioni mirate alla ricostruzione di
alcuni dei monumenti più iconici della città.
LA RINASCITA DI MOSUL
L'annuncio (diffuso con una nota
ufficiale il 21 luglio scorso, quinto anniversario della liberazione) si
sofferma in particolare sulla grande moschea di Al-Nouri (principale
luogo di culto sunnita) e sul suo splendido minareto di Al-Hadba: uno
dei maggiori simboli architettonici iracheni, completato nel 1172 e
distrutto durante il conflitto nel 2017.
Attualmente in fase di ricostruzione, i
due edifici saranno completati entro il 2024, consegnando nuovamente
ai cittadini, e soprattutto alla comunità religiosa, il celebre
luogo di culto così come si presentava prima della sua demolizione. Supportato dagli Emirati Arabi Uniti,
che hanno preso parte all'iniziativa Unesco – dal titolo Revive
the Spirit of Mosul – assicurando oltre cinquanta milioni di
dollari da destinare alla ricostruzione, il progetto si fonda infatti
sulla riedificazione fedele delle strutture, riportate alla luce nel
rispetto delle dimensioni e dello stile originali. A realizzare
questo massiccio intervento sarà lo studio ADD Architects, vincitore
di una competizione internazionale lanciata in partnership con
l'Università di Mosul.
IL PROGETTO DELL'UNESCO
Il lavoro di progettazione, avviato nel
2018, è stato scandito da diverse fasi di documentazione, sminamento
e bonifica dei siti colpiti dal fuoco. Successivamente alla rimozione
delle macerie, e dopo l'avvio di ulteriori scavi archeologici sul
posto, sono state coinvolte la popolazione e la comunità intellettuale della
città, rese parte attiva del processo di ricostruzione.
Come si può osservare dai rendering
diffusi dall'Unesco, la moschea e il minareto saranno ricostruiti
utilizzando il massimo dei materiali tradizionali, e impiegando gli
elementi del patrimonio ritrovati e raccolti tra le macerie.
A celebrare la continuazione dei
lavori, e con la speranza di riconsegnare al più presto alla città
questi importanti luoghi di culto, l'Unesco ha anche inaugurato una mostra
pubblica dedicata ai risultati della sua iniziativa per far “rivivere
lo spirito” di Mosul (che oltre alla moschea e al minareto ha visto coinvolti la
chiesa siro-cattolica di Al-Tahera e quella di Al-Saa'a). Il progetto espositivo
sarà visibile presso il complesso di Al Nouri fino a settembre, per poi essere allestito nel campus dell'Università di Mosul.
[Immagine in apertura: © ADD
Architects]