M9 – Museo del ’900, a Mestre, ospita un percorso espositivo "all’ombra" di 30 alberi illustrati: esemplari arborei su carta, capaci di raccontare la storia d’Italia, di ricostruire il passato del Paese, mostrarne il presente e suggerire il futuro.

Dopo la mostra dedicata al paesaggio veneto, anche per il 2022, si riconferma l’attenzione del museo M9 – Museo del ‘900 di Mestre per i temi ambientali e paesaggistici: Alberi! 30 Frammenti di Storia d’Italia è il tributo agli alberi della nostra penisola e alle storie che silenziosamente custodiscono. La rassegna, aperta fino al 10 agosto, è a cura dell’architetta paesaggista Annalisa Metta, dell’arboricoltore Giovanni Morelli e del divulgatore scientifico Daniele Zovi; a impreziosirla sono i disegni del noto illustratore Guido Scarabottolo. UNA PASSEGGIATA FRA GLI ALBERI A MESTRE L’esposizione prova a raccontare la storia d’Italia attraverso i suoi alberi in una sorta di passeggiata in 30 tappe, rappresentate da altrettante tavole appositamente realizzate per la mostra dall’illustratore Scarabottolo. In ogni tappa e, graficamente in ogni tavola, si ripercorre una vicenda inedita relativa ad un esemplare arboreo, alle sue caratteristiche, a ciò che rappresenta e a cosa dice di noi e del nostro Paese. Ci sono alberi e storie monumentali, come quella dall’immane Ficus di Palermo; ci sono alberi arrivati nella nostra penisola in tempi recenti e da molto lontano; e ancora alberi e storie sopravvissute, come l’unica sequoia scampata alla furiosa onda del Vajont, ma anche alberi anomali e stravaganti botanicamente corretti. Dal 24 marzo è possibile acquistare in libreria anche il volume – edito da Marsilio Editore – di accompagnamento alla mostra: un viaggio tra storia, ecologia, tradizioni, paesaggio e leggende. LA STORIA DEL FAGGIO ABBATTUTO DALLA TEMPESTA VAIA Alle 30 storie inedite della mostra se ne aggiunge un’ultima, affidata all’esperto di foreste Daniele Zovi. Protagonista è un faggio del bosco del Cansiglio, un’estesa area delle Prealpi Carniche situato tra le province di Belluno, Treviso e Pordenone. Abbattuto dalla tempesta Vaia del 2018, l'albero ha trovato nuova vita grazie allo scultore e intagliatore altoatesino Aron Demetz che nel 2020 ne ha ricavato la scultura Senza titolo. L’opera ritrae due innamorati che sembrano voler far continuare il loro idillio d’amore oltre la contingenza del presente, così come fanno gli alberi che silenziosamente testimoniano l’eternità. [Immagine in apertura: Alberi! 30 Frammenti di Storia d’Italia, installazione view at M9, Mestre, 2022. Photo Francesco Piva]
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