"AALTO – Aino Alvar Elissa. La dimensione umana del progetto" è la mostra con cui il MAXXI di Roma indaga l'attività dello studio fondato dal celebre architetto finlandese. Protagonisti del percorso espositivo sono undici progetti che riflettono una visione dell'architettura basata sulle persone. A firmarli lo stesso Aalto, Aino Marsio ed Elissa Mäkiniemi.

“La vera architettura esiste solo quando pone al centro l'essere umano”: è da questa rivoluzionaria riflessione “antropocentrica” della progettazione che trae ispirazione la nuova esposizione allestita negli spazi del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, a Roma. Intitolata AALTO – Aino Alvar Elissa. La dimensione umana del progetto e visitabile fino al 26 maggio 2024, la mostra esplora cinque decenni di attività dello Studio Aalto, raccontati attraverso una serie di undici progetti concepiti da Alvar Aalto, Aino Marsio ed Elissa Mäkiniemi tra gli anni Venti e gli anni Ottanta del Novecento. La rassegna, in particolare, intende fare luce sul loro peculiare modo di concepire l'architettura e il design, basato sulla massima attenzione verso le persone.AL MAXXI DI ROMA LA MOSTRA SULLO STUDIO AALTO Curato da Space Caviar, il percorso espositivo illustra la profonda ricerca e l'impegno dello studio di architettura finlandese nel porre l'esperienza umana al centro della propria visione. I progetti selezionati sono caratterizzati da ambienti accoglienti e da inconfondibili linee fluide e ondulate: dai circoli operai ai municipi, fino alle abitazioni unifamiliari, passando per lampade, tessuti ed elementi d'arredo per bambini. Tra i contributi più iconici dello studio di Alvar Aalto esposti nella Galleria KME del museo romano spicca la Casa sperimentale sull'isola di Muuratsalo in Finlandia, una residenza estiva concepita con diverse tipologie di mattoni e ceramiche. Spazio anche alla Casa del popolo di Jyväskylä, uno dei lavori più celebri del team, al celeberrimo Sanatorio di Paimio che ha consacrato lo studio alla fama internazionale, e all'iconica Villa Mairea a Noormarkku, tra le architetture simbolo del XX secolo. Non mancano poi i progetti realizzati fuori dalla Finlandia, come la Chiesa e centro parrocchiale di Riola di Vergato, in Italia, e i dormitori del MIT a Cambridge, in Massachusetts. LO STUDIO DI ARCHITETTURA E DESIGN DI ALVAR AALTO Ad arricchire l'itinerario della mostra sono anche cinque approfondimenti dedicati ad altrettanti ambiti di ricerca dello Studio Aalto – tra arredi, lavori con il vetro, luci e tessuti – e il progetto fotografico FPO (For Position Only) di Ramak Fazel, che raduna scatti che immortalano le architetture del team finlandese. A completare il percorso è infine l'esperienza immersiva nell'ambiente VR del videogioco Hide and Seek in Architecture, realizzato anch'esse dallo studio Space Caviar. Fondato in Finlandia nel 1923, lo Studio Aalto prende il nome dal celebre architetto e designer finlandese Alvar Aalto, considerato uno dei più grandi maestri della progettazione del XX secolo, insieme a Le Corbusier e Ludwig Mies van der Rohe. Essenziale nella formazione progettuale dello studio nei primi anni è Aino Marsio, architetta e prima moglie di Aalto che, insieme al marito, disegna alcuni degli edifici più iconici della società, come il Sanatorio di Paimio. Nel 1952, tre anni dopo la morte prematura di Marsio, il maestro di Kuortane sposa l'architetta Elissa Mäkiniemi: tra i due nasce anche una nuova collaborazione creativa, destinata a far conoscere l'architettura finlandese in tutto il mondo.[Immagine in apertura: Alvar Aalto in the Muuratsalo Experimental House. Photo Heikki Havas Photo © Alvar Aalto Foundation]
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