Al Museo delle Scienze di Trento una serie di installazioni, video e fotografie esplora il rapporto tra esseri umani e animali nei contesti cittadini, rivelando le minacce dell'urbanizzazione alla sopravvivenza di alcune specie e le opportunità che le città possono invece offrire.

Le città non sono solo un prodotto artificiale, creato dall'uomo per l'uomo, ma anche la dimora di alcune specie animali e vegetali: è da questa riflessione che prende forma la mostra Wild City. Storie di natura urbana al Museo delle Scienze di Trento (MUSE). L'esposizione, allestita fino al 5 novembre prossimo, esplora l'ecosistema urbano e, attraverso una raccolta di video, exhibit interattivi e fotografie, indaga l'eterno rapporto – spesso conflittuale – tra esseri umani e animali. LA MOSTRA AL MUSE DI TRENTO Curato da Osvaldo Negra e Alessandra Pallaveri, il percorso espositivo si estende su un'area di 400 metri quadrati e ruota attorno a quattro isole tematiche, ciascuna delle quali caratterizzata da un suono che evoca i rumori caratteristici di ogni ambiente, dalla foresta alla metropoli. Tra video-interattivi, installazioni multimediali, scatti e reperti provenienti dalle collezioni del museo, la mostra racconta le minacce dell'urbanizzazione nei confronti degli animali, ma anche le opportunità inaspettate offerte dai contesti urbani. Ne sono un esempio il lori lento, primate indonesiano che rischia l'estinzione a causa del commercio illegale e della distruzione del suo habitat, e il falco pellegrino, che ha trovato negli spazi cittadini condizioni favorevoli per cibarsi e nidificare. La mostra descrive inoltre i cambiamenti morfologici di alcune specie messi in atto per adattarsi agli ambienti antropizzati, come l'Anolis cristatellus, lucertola originaria del Centro America che ha modificato la conformazione delle zampe per scalare superfici più lisce. IL RAPPORTO TRA ESSERI UMANI E ANIMALI NELLE CITTÀ Attualmente, il 54% della popolazione mondiale vive in aree urbane e si stima che, entro il 2030, gli abitanti delle città arriveranno a cinque miliardi. Sulla base di questi numeri, la mostra al MUSE invita il pubblico a riflettere sull'importanza della biodiversità, immaginando nuove ed efficaci forme di interazione tra esseri umani e animali, per salvaguardare ogni specie all’insegna della convivenza pacifica. [Immagine in apertura: Gabbiani, Pisa © Nicola Destefano]
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