Dal 16 dicembre Palazzo Fava a Bologna ospita la mostra che rende omaggio a Giovanni Fattori, noto esponente del gruppo dei macchiaioli toscani, rivendicandone la modernità.

A due passi dal Duomo di San Pietro di Bologna troviamo il Palazzo Fava, l'edificio consacrato alle esposizioni temporanee di Genius Bononiae Musei nella città. È in questa sede prestigiosa che si terrà, dal 16 dicembre 2022 al 1° maggio 2023, la mostra Fattori. L'umanità tradotta in pittura, organizzata in collaborazione con l'Istituto Matteucci. che raccoglie oltre settanta opere realizzate da un artista che ha saputo raccontare un'epoca di profondo mutamento. Se molti identificano Giovanni Fattori come il pittore dei grandi teleri delle battaglie risorgimentali che portarono all'Unità d'Italia, la mostra bolognese intende connotarlo in modo diverso e forse più autentico: come l'artista che ha saputo traghettare la pittura italiana verso la modernità di gusto pienamente europeo. LA PITTURA DI GIOVANNI FATTORI “Perché si premia il quadro del sig. Fattori, si grida da ogni parte, se non ha soggetto che interessi? [...] Il sig. Fattori non ha realizzato una forma in questo suo quadro, egli ha realizzato un sentimento”, così nel 1866 Telemaco Signorini giustificava il premio dato dalla Società d'Incoraggiamento di Firenze al dipinto Le macchiaiole di Giovanni Fattori. I “sentimenti” dipinti da Fattori solo sei anni dopo, oltralpe, sarebbero diventate le impressioni di un sole nascente. “La rinnovata attenzione nei confronti dei Macchiaioli è confermata non solo dalla vasta bibliografia a essi dedicata dal Dopoguerra a oggi, ma anche dall’interesse mostrato per la loro pittura da istituzioni museali straniere. […] Proprio nell’opportunità di alzare il velo su di esse consiste l’elemento di maggior attrazione della mostra, restituendo un Fattori, se possiamo dirlo, ‘privato’, meno conosciuto e indagato”, dicono le curatrici dell'esposizione Claudia Fulgheri, Elisabetta Matteucci e Francesca Panconi. A BOLOGNA LA MOSTRA SU GIOVANNI FATTORI Nella prima mostra dedicata al grande artista livornese a Bologna da cinquant'anni a questa parte, spiccano opere di ricerca sul tema della pittura a macchia, come Soldati francesi del '59, Posta militare al campo o l'inedito In marcia. L'introspezione di Fattori raggiunge vette inattese nella serie dei “ritratti dell'anima”, come I fidanzati, opera del 1861. Tra gli anni Ottanta e Novanta dell'Ottocento Fattori diventa un cronista di personaggi dal sapore verista come il celebre Buttero, ma anche Lo scialle rosso, Lupo di mare e Vecchio marinaio. Il paesaggio invece diventa protagonista assoluto in opere realizzate nella sua amata Castiglioncello, come in Mare azzurro o La punta del Romito. La rustica e genuina maremma natia sarà al centro della sua narrazione in opere come La mena in Maremma o Viale con buoi e spaccapietre. [Immagine in apertura: Giovanni Fattori, Carrozza alle Cascine]
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