Una mostra al Zentrum Paul Klee di Berna racconta la storia dell'arte moderna di uno dei Paesi più ricchi, vasti e popolosi del Sudamerica: il Brasile. Attraverso 130 opere di 10 diversi artisti, la mostra (la prima grande retrospettiva che la Svizzera abbia mai dedicato a questa realtà) ripercorre le sperimentazioni più interessanti portate avanti in quest'area geografica nel corso del XX secolo.

Con un ecosistema tra i più ricchi del Pianeta, che passa dalla foresta pluviale amazzonica fino alle iconiche spiagge di Copacabana, il Brasile è il Paese più grande del Sudamerica, e uno dei più popolati al mondo. La sua storia artistica viene celebrata per la prima volta in Svizzera da una mostra allestita dal 7 settembre al 5 gennaio 2025 al Zentrum Paul Klee di Berna. Curata da Fabienne Eggelhöfer e Roberta Saraiva Coutinho, Brasil! Brasil! The Birth of Modernism racconta la ricchezza del patrimonio artistico di questa realtà eterogenea, nata dalla sopravvivenza delle culture indigene colonizzate dai portoghesi, dagli schiavi giunti qui dal continente africano nel XIX secolo, e dalle migrazioni successive.LA MOSTRA CHE CELEBRA L’ARTE MODERNA BRASILIANA IN SVIZZERALa rassegna riunisce circa 130 opere realizzate da dieci artisti brasiliani a partire dalla prima metà del XX secolo. Raramente esposti in Europa, questi lavori forniscono un quadro completo delle opere più rilevanti realizzate in questi anni nei campi della letteratura, della musica, del design e dell’architettura. Il progetto espositivo suddivide la scena artistica in due macro-categorie: da un lato gli artisti più canonici che, restando affini alle correnti dell’Espressionismo, del Futurismo e del Cubismo, sono entrati a pieno titolo nella storia dell’arte moderna brasiliana (come Anita Malfatti, Vicente de Rego Monteiro, Tarsila do Amaral, Lasar Segall e Candido Portinari); dall’altro una serie di artisti “outsider”, che non sono stati istituzionalizzati per lungo tempo: tra questi, Alfredo Volpi e Djanira da Motta e Silva hanno approfondito nelle loro opere le pratiche popolari e i rituali indigeni, mentre Rubem Valentim ha integrato nelle sue composizioni simboli ancestrali, legati alle pratiche religiose afro-brasiliane.LA STORIA ARTISTICA DEL BRASILE MODERNOIl Brasile otterrà l’indipendenza soltanto nel 1889, un anno dopo l’abolizione della schiavitù, attraversando subito dopo un importante boom economico (che investì soprattutto Rio de Janeiro, scelta come Capitale). Ed è sulla scia di questo entusiasmo che la scena artistica fiorisce: nella prima metà del Novecento, esattamente come per le Avanguardie europee, gli artisti brasiliani rompono con il passato e con il canone accademico dominante, per sviluppare un linguaggio personale. Molti di loro – come Tarsila do Amaral, Candido Portinari, Vicente do Rego Monteiro e Geraldo de Barros – si recano a Parigi, tornando poi in patria portando le loro ricerche e contaminazioni stilistiche da oltreoceano. Con il colpo di stato del 1964, una nuova generazione di artisti si concentra invece sulle tematiche politiche e sociali legate all’oppressione.[Immagine in apertura: Tarsila do Amaral, Povoação I, 1952 Oil on canvas 75,5 × 100 cm. Collection of Airton Queiroz, Fortaleza Photo: Falcão Junior © Tarsila do Amaral S/A]
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