Capire il genio di Bruno Munari con 50 opere
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L'eterna attualità dell'opera di Bruno Munari costituisce il punto d'avvio della mostra con cui il MUST Museo del territorio di Vimercate (MB) prosegue l'indagine sui protagonisti del Novecento italiano. Aperta fino al 30 aprile 2023, l'esposizione è affiancata da un calendario di letture per i più piccoli, di incontri ed esperienze per approfondire la visione dell'artista.
"La definizione di 'artista' a Munari va un po' stretta:
dotato di fantasia, immaginazione, inventiva e intelligenza speculativa, mise i suoi numerosi talenti al servizio
del design, di un nuovo concetto pedagogico e delle arti visive, lasciando che i confini tra queste categorie
fossero in costante osmosi, in uno scambio reciproco e fecondissimo". Impossibile contraddire questa opinione di Simona Bartolena, che, avvalendosi del contributo scientifico di Luca Zaffarano, per il MUST Museo del territorio di Vimercate (MB) ha curato la mostra Munari, Arte al futuro. Appena inaugurata e aperta fino al 30 aprile prossimo, la rassegna si focalizza sulla peculiare visione artistica dell'autore e sulla sua eclettica produzione.LA MOSTRA SU BRUNO MUNARI A VIMERCATE
Provenienti da collezioni private, sia italiane che straniere, le circa cinquanta opere selezionate consentono di fare luce sul ruolo centrale di Munari nel panorama artistico internazionale, riconoscendo nella sua influente figura quella di un acuto precursore in numerosi ambiti. Fra questi va inclusa la comunicazione, come ricorda il grande manifesto rosso realizzato per Campari presente in mostra. Il percorso di visita è strutturato secondo otto sezioni tematiche: L’eredità futurista; Le Macchine inutili e i Concavi-Convessi; Astrattismo e Arte Concreta; Sculture da viaggio; Dipingere con la luce; Xerocopie; Il design; Editoria e pubblicità. In questo modo, il visitatore può addentrarsi in specifiche aree della sua ricerca e analizzare, fra gli altri, i concetti di dinamismo, percezione e "arte concreta", l'incessante spinta nella sperimentazione di nuovi materiali, la trasformazione dell'idea di pittura canonica. In particolare, quest'ultima sezione pone l'accento sul superamento, da parte di Munari, della pittura come arte da cui prende vita un'immagine statica. Una riflessione che lo portò all'adozione del filtro Polaroid e allo sviluppo di opere caleidoscopiche e cangianti, il cui funzionamento viene svelato in mostra: si tratta dei Polariscop, che in questa occasione hanno anche ispirato la creazione di uno speciale ambiente immersivo.LETTURE E LABORATORI SUL METODO MUNARI
L'approccio divulgativo adottato dalla mostra si riflette nel programma di eventi di approfondimento: dedicato a bambini e adulti, è promosso in parallelo con l'apertura della rassegna. Alle visite guidate, proposte ogni sabato pomeriggio, andranno dunque ad affiancarsi laboratori, letture dedicate ai più piccoli, incontri e conferenze dei curatori. Una modalità coerente con l'universo creativo e l'approccio di Munari, che è particolarmente conosciuto e apprezzato anche come autore di volumi per bambini. Non a caso, fra i primi appuntamenti in cartellone si segnalano Toc, Toc, Chi è? (sabato 4 febbraio 2023) e Di quanti colori è Cappuccetto? (sabato 18 febbraio 2023), nel corso dei quali verrà proposta un'esplorazione dei libri-gioco di Bruno Munari.
[Immagine in apertura: Bruno Munari, Senza titolo, 1936, metallo, collezione privata]