Si intitola “Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta”, la grande mostra che inaugura oggi, 26 novembre, alle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma. Al centro dell’esposizione, visibile a Palazzo Barberini, il dipinto del Merisi dedicato all'iconica eroina.

La mitica Giuditta, eroina biblica che salvò il popolo ebraico dalle grinfie del generale Oloferne, torna sotto i riflettori grazie a un importante progetto espositivo curato da Maria Cristina Terzaghi per le Gallerie Nazionali di Arte Antica. Al centro della mostra, che inaugurerà oggi (26 novembre) presso la sede di Palazzo Barberini, vi è il celebre dipinto di Caravaggio, Giuditta e Oloferne. Realizzata dal Merisi nel 1599, per conto del banchiere ligure Ottavio Costa, la straordinaria opera è sempre rimasta a Roma fino alla metà del XIX secolo, quando passò di proprietà agli antenati di Vincenzo Coppi. Ritrovato soltanto nel 1951 dal noto restauratore Pico Cellini, il capolavoro entrò nel 1971 a far parte del patrimonio delle Gallerie Nazionali di Arte Antica. A settant’anni dalla sua riscoperta, e a cinquanta dall’acquisizione da parte dello Stato, questa magnifica opera d’arte ritorna finalmente visibile al pubblico insieme a tanti altri capolavori che ne hanno subito l’influenza. LA MOSTRA DEDICATA A GIUDITTA E OLOFERNE ​Intitolata Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. Violenza e seduzione nella pittura tra Cinquecento e Seicento, la rassegna si compone di un corpus di trentuno opere provenienti da prestigiose istituzioni nazionali ed estere, fra le quali la Galleria Palatina di Firenze, il Museo di Capodimonte di Napoli, la Galleria Borghese di Roma, il Museo del Prado di Madrid e il Kunsthistorisches Museum di Vienna. Fino al prossimo 27 marzo si avrà così la possibilità di ammirare il celebre capolavoro – famoso tanto per la sua composizione formale quanto per la violenza della scena rappresentata – insieme a quelli di altri artisti influenzati da Caravaggio.  A inaugurare il percorso espositivo della mostra è la prima delle quattro sezioni, dal titolo Giuditta al bivio tra Maniera e Natura: una cernita di opere del XVI secolo che, attraverso la maestria di autori quali Tintoretto, Lavinia Fontana e Pierfrancesco Foschi, rivelano i primi interessi nel rivisitare il suddetto episodio biblico. A seguire, il tema di Giuditta è preso in considerazione sia da quei pittori rimasti affascinati dall’abilità tecnica del Caravaggio (fra i quali ricordiamo Valentin de Boulogne, Bartolomeo Mendozzi e Filippo Vitale) sia dalla grande Artemisia Gentileschi. Chiude l’intera mostra la sezione dedicata al dialogo fra il tema di Giuditta e Oloferne, quello di Davide e Golia, e la figura di Salomé: un confronto stimolante, che offre un’inedita lettura allegorica di tutte le vicende. I PROGETTI DIDATTICI La rassegna è inoltre arricchita da alcuni progetti collaterali che si svolgeranno a partire dal 28 novembre: l’attività didattica Eroi ed eroine a misura di bambino, rivolta principalmente ai più piccoli, e le visite guidate Seicento al femminile: la seduzione della forza e dell'ingegno, a cura dello storico dell’arte Francesco Sorce, mirate a far conoscere la condizione femminile nel 1600. [Immagine in apertura: Michelangelo Merisi detto Caravaggio (Milano, 1571 – Porto Ercole, 1610). Giuditta decapita Oloferne, 1599 circa. Olio su tela, cm 145x195. Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica - Palazzo Barberini]
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