In "Archaeology Now", da poco inaugurata alla Galleria Borghese di Roma, le opere “preziose” dell’artista britannico Damien Hirst dialogano con l’eredità dei grandi maestri del passato, da Raffaello a Caravaggio.

Ha aperto le sue porte Archaeology Now, l’attesissima mostra di Damien Hirst alla Galleria Borghese di Roma. Curato da Anna Coliva e Mario Codognato, il percorso espositivo mette in relazione i capolavori conservati nel museo con oltre 80 opere del celebre artista britannico, tratte dalla serie Treasures from the Wreck of the Unbelievable.Si tratta di una delle ricerche più originali di Hirst, che nel 2017 ha saputo catalizzare l’attenzione di pubblico e critica allestendo un monumentale show a Venezia, tra Palazzo Grassi e Punta della Dogana.LA MOSTRA ALLA GALLERIA BORGHESENelle sale del museo romano, opere di dimensioni eterogenee e realizzate con materiali diversi, anche preziosi (oro, argento, bronzo, corallo, cristallo di rocca, pietre dure…), si inseriscono nell’opulenza della decorazione, dialogando con i marmi, gli stucchi e i mosaici voluti dal Cardinale Scipione Borghese. Il risultato è di grande impatto scenico, com’è consueto nelle operazioni di Hirst.Nel percorso si inseriscono anche i dipinti della serie Colour Space: creati nel 2016 ed esposti per la prima volta in Italia, rappresentano un’evoluzione degli Spot Paintings nella direzione del movimento, con i punti liberi di fluttuare nello spazio e scontrarsi tra loro. Nello spazio esterno del Giardino Segreto dell’Uccelliera si trova invece la scultura colossale Hydra and Kali.[Immagine in apertura: Damien Hirst, Female Archer, 2013. Bronzo. Collezione privata. Photo A. Novelli © Galleria Borghese – Ministero della Cultura © Damien Hirst and Science Ltd. All rights reserved DACS 2021/SIAE 2021]
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