A Bologna, un nuovo progetto espositivo rende omaggio a un fuoriclasse del design del Novecento: Piero Fornasetti. Curata da Davide Trabucco, la mostra celebra la capacità del creativo di fondere tradizione e innovazione in un linguaggio visivo che sfida il suo tempo.

Poliedrico artista e designer del Novecento, il milanese Piero Fornasetti ha segnato la storia della creatività italiana con uno stile eclettico e fuori dagli schemi. A lui è dedicata la mostra Piero Fornasetti. L’utile e il dilettevole, 1953 – 1977, allestita fino al 9 novembre nelle stanze di Palazzo Bentivoglio a Bologna.La personale mette in luce come gli oggetti di Fornasetti abbiano la capacità di “invadere” gli spazi domestici, con un allestimento che inserisce le opere tra altri elementi della quotidianità (non a caso, la genialità di Piero Fornasetti risiede proprio nella sua capacità di creare "cose che stanno tra le cose").IL TRIBUTO AL DESIGNER PIERO FORNASETTI A BOLOGNAAll'interno di Palazzo Bentivoglio, i vassoi, i portacenere e le scatole di Fornasetti sono ben più di semplici oggetti: sono testimoni di una narrazione estetica che riflette un'epoca e uno stile di vita mirati all'armonia tra pratico e decorativo. Come sottolinea il curatore Davide Trabucco, per Fornasetti collezionare non significava solo accumulare, ma riformulare e riproporre un patrimonio visivo in continua evoluzione. Piranesi, due secoli prima, aveva già tracciato un percorso analogo, e il designer gli fa eco assemblando figure e dettagli in nuovi pastiches. La sua opera si erge come testimonianza di un mondo borghese che, pur essendo in declino, continua a ironizzare su usi e costumi ormai obsoleti. Ed è per questo che il suo design riecheggia così naturalmente nella cultura pop d’oltreoceano.LO STILE UNICO DI PIERO FORNASETTIIl potere dell’iconico designer è quello di trasformare le immagini contemporanee in pura estetica, dando vita a un linguaggio visivo che sfida il tempo e invita a riflessioni su ciò che è tradizionale e contemporaneo. "All’unicità del suo sguardo, alla capacità di riunire in modo organico il caos di tutte quelle immagini fractae”, spiega il curatore, “si contrappone il recupero di schemi e modelli iconografici identitari di un mondo borghese che volge irrimediabilmente al termine e che può solo ironizzare su usi e costumi oramai perduti”. La mostra offre un tributo avvincente a questa visione, esponendo oggetti che si intrecciano e dialogano tra loro. Non c’è forma o superficie che non possa essere rivestita dalle sue inconfondibili texture, anticipando l'approccio collaborativo che caratterizzerà il lavoro di Ettore Sottsass con Abet Laminati.[Immagine in apertura: Piero Fornasetti, L'utile e il dilettevole, 1953-1977, Palazzo Bentivoglio, Bologna. Photo Carlo Favero]
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