Il primo appuntamento espositivo dedicato dall’Istituto per il Teatro e Melodramma di Venezia alla grande attrice Eleonora Duse – ospitato fino al 16 dicembre presso la Stanza Duse alla Fondazione Giorgio Cini – indaga il legame unico e indissolubile dell’artista con la città lagunare.

In attesa della grande ricorrenza del 2024, che darà il via alle celebrazioni per il centenario della scomparsa dell'illustre attrice italiana Eleonora Duse, dopo oltre due anni, riapre al pubblico a Venezia la Stanza Duse, con una serie di mostre organizzate dall’Istituto per il Teatro e Melodramma diretto da Maria Ida Biggi. Il primo appuntamento, parte di un ciclo di tre esposizioni, è rappresentato dalla rassegna, aperta fino al 16 dicembre, intitolata Se mi dura questo entusiasmo finirò come Narciso. Un viaggio fotografico nella vita della grande attrice. Parte I Eleonora e Venezia.ELEONORA DUSE E IL LEGAME CON VENEZIAQuesto primo atto, a cura di Maria Ida Biggi e Marianna Zannoni, vuole in particolar modo indagare il rapporto dell’attrice con il territorio veneto e, soprattutto, con la città di Venezia, in cui l’artista trascorse i primi anni della sua infanzia e dove si ritrasferì in età matura insieme al compagno – il compositore e letterato Arrigo Boito – e alla figlia Enrichetta. Per l’occasione, oltre a una serie di oggetti e documenti inediti, è presente in mostra anche una ricca selezione di fotografie provenienti dell’Archivio Duse, che ritraggono l’attrice in momenti privati e mentre posa in abiti di scena.L’ARCHIVIO DI ELEONORA DUSEL’Archivio Duse, gestito dalla Fondazione Giorgio Cini, rappresenta, ad oggi, la più vasta e completa collezione di documenti sulla vita e sull’arte della grande attrice italiana. Una straordinaria raccolta, punto di riferimento per studenti, docenti e ricercatori vogliosi di approfondire la storia del teatro italiano ed europeo tra Ottocento e Novecento.L’archivio è stato creato grazie a una serie di donazioni private che si sono succedute nel corso del tempo, come quelle, ad esempio, effettuate dalla figlia di Olga Resnevič Signorelli, grande amica della Duse e prima biografa dell’attrice o dell’Istituto Lee Strasberg di New York. Una delle donazioni più importante è inoltre rappresentata da quella della nipote ed unica erede di Eleonora Duse: Eleonora Ilaria Bullough, che nel 1968 decise di donare alla Fondazione Cini tutto quello che ancora possedeva della nonna materna: lettere, libri, copioni, abiti, mobilio e molti oggetti personali.[Immagine in apertura: Eleonora Duse in gondola, fotografia di Primoli, 1894 ca., Archivio Duse, Ve FGC]
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