Prosegue fino a metà ottobre la mostra “Respiro dei sogni”, il progetto espositivo di Jacopo Baboni Schilingi che trasforma desideri, speranze e utopie in una grande installazione da attraversare. Al MAD – Murate Art District di Firenze.

“La capacità di sognare ci accomuna tutti: donne, uomini, giovani, anziani. È quella capacità inconscia grazie alla quale siamo tutti un po’ come degli artisti in grado di vivere esperienze profonde, misteriose, paurose, fantasiose. Attraverso il respiro dei sogni ho deciso di dar voce al vostro inconscio”. Si rivolgono direttamente al pubblico le parole di Jacopo Baboni Schilingi, l'artista ospite a Firenze con una personale dedicata proprio al mondo onirico e ai desideri reconditi che sono dentro ognuno di noi. Protagonisti della rassegna, visitabile fino al 15 ottobre al MAD – Murate Art District, il centro di arte contemporanea e residenze d’artista gestito da MUS.E., sono decine di persone che hanno preso parte alla open call lanciata lo scorso maggio: un invito a condividere sogni, utopie e auspici per il futuro, successivamente rielaborati dall'artista in una grande installazione. Una sorta di “contenitore” fatto di suggestioni personalissime eppure universali, che vengono dall'animo più profondo del singolo per incontrare l'altro e la collettività.  LA MOSTRA DI JACOPO BABONI SCHILINGI AL MAD Si, perché Respiro dei sogni – questo il titolo del progetto espositivo, curato da Valentina Gensini e Renata Summo O’Connell – è un viaggio all'interno di un flusso di immagini evocate dalle voci di Cristina Abati e Riccardo Rombi, i due attori scelti per dare forma a quei pensieri a volte limpidi altre sbiaditi e confusi. Sono tre le “macroaree” in cui Baboni Schilingi ha suddiviso il lavoro, creando un percorso sonoro che, a partire dalle celle dell’ex carcere fiorentino, culmina nella sala Anna Banti. Qui visitatori sono chiamati a dare loro stessi una consistenza ai propri sogni, trasformandoli in musica grazie a uno speciale dispositivo concepito dall'artista. IL COMMENTO DELLA CURATRICE “I cittadini, fiorentini e non, sognano a voce alta: dopo aver condiviso la dimensione più intima del proprio immaginario onirico, della proiezione verso il futuro, ma anche del proprio battito e del proprio respiro, misurati dal sensore Argo, la nostra comunità potrà finalmente abitare spazi sonori disegnati dal grande compositore Jacopo Baboni Schilingi presso MAD – Murate Art District e presso il Terzo Giardino”, ha dichiarato Valentina Gensini, curatrice e direttrice artistica di MAD. “In due versioni completamente diverse, i sogni rivivranno ad alta voce con il sound design dell’artista, e potranno essere percorsi, attraversati, vissuti”. [Immagine in apertura: Jacopo Baboni Schilingi, Argo]
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