Dal 24 ottobre al 16 novembre torna la quarta edizione di “Forever is Now”, la manifestazione che porta l’arte contemporanea di tutto il mondo sotto il cielo dell’Egitto, ai piedi delle maestose piramidi. Sono 12 gli artisti di fama internazionale coinvolti.

Le opere di dodici artisti internazionali, tutte uniche tra loro, si preparano a dar vita a un dialogo senza precedenti sotto il cielo stellato dell’Egitto. Dal prossimo 24 ottobre al 16 novembre torna infatti Forever is Now, la manifestazione che porta l’arte contemporanea di tutto il mondo ai piedi delle Piramidi di Giza.“La mostra di quest'anno è particolarmente speciale”, ha dichiarato Nadine Abdel Ghaffar, fondatrice di Culturvator by Art D'Égypte, “perché segna la prima volta che presentiamo artisti provenienti dall'Asia, aprendo nuovi dialoghi e connessioni oltre i confini".L’ARTE CONTEMPORANEA AI PIEDI DELLE PIRAMIDI IN EGITTOQuesta edizione invita lo spettatore a intraprendere un viaggio alla scoperta di un'originale archeologia contemporanea, coniugando passato e presente. Tra gli artisti partecipanti spiccano gli italiani Federica Di Carlo, il cui lavoro è profondamente connesso ai temi della natura e del cosmo, simboleggiando le infinite possibilità della vita e delle energie invisibili che la regolano, e Luca Boffi, che esplora il dialogo tra gli ambienti naturali e artificiali attraverso griglie che agiscono come dispositivi ottici. Come sottolinea Nadine Abdel Ghaffar, alcuni artisti vengono dall’Oriente, come il sudcoreano Ik-Joong Kang, noto per i suoi mosaici complessi: in questo caso, l'autore realizza un’installazione che mostra i punti di contatto tra passato e presente, sottolineado come le memorie collettive diano forma al nostro tempo.LE NOVITÀ DELLA QUARTA EDIZIONE DI “FOREVER IS NOW”Si aggiunge alla lista dei partecipanti il britannico Chris Levine, che presenta un’installazione di light art ispirata alla geometria sacra e alle proporzioni delle piramidi di Cheope. Novità di questa edizione sono i due progetti paralleli: il primo sarà dedicato alle nuove tecnologie ed esporrà le opere generate dall’intelligenza artificiale dell’artista egiziano-americano Hassan Ragab, che unisce arte tradizionale e innovazione, mentre il secondo è una videoinstallazione dell’artista saudita Daniah Al Saleh. Intitolato Evanesce, quest’ultimo è un lavoro della durata di dieci minuti che, attraverso machine learning ripercorre l’epoca d’oro del cinema egiziano, dagli anni Quaranta ai Sessanta.[Immagine in apertura: credits Hesham Al Saifi]
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