Il primo "Festival della Fotografia Italiana", allestito a Bibbiena fino al 6 ottobre, presenta una retrospettiva che approfondisce la vita e la produzione artistica di Eda Urbani, tra le pioniere del fotogiornalismo femminile nell’Italia del XX secolo.

Nella storia dell’arte e della creatività, sono numerose le donne che si sono affermate come pioniere, rivoluzionando la loro disciplina con coraggio e originalità. Non sempre però queste figure ricevono l’attenzione che meriterebbero: la mostra Scatti di libertà al Castello dei Conti Guidi di Poppi, in provincia di Arezzo, colma questa lacuna omaggiando la grande fotografa Eda Urbani.A cura di Denis Curti e visitabile fino al 6 ottobre, la rassegna si inserisce nell’ambito del primo Festival della Fotografia Italiana da poco inaugurato a Bibbiena, ed è promossa dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF).LA MOSTRA FOTOGRAFICA IN OMAGGIO A EDA URBANIArtista rivoluzionaria e pioniera del fotogiornalismo femminile nell’Italia del XX secolo, Eda Urbani ha sfidato le convenzioni sociali e professionali del suo tempo. Destreggiandosi tra diversi soggetti e stili, l’autrice ha realizzato immagini all'avanguardia per gusto estetico e composizione.“Quando ho visto per la prima volta le fotografie di Eda Urbani”, spiega il curatore Denis Curti, “non ho potuto fare a meno di collegarle al film 'Povere Creature' di Yorgos Lanthimos. L'incantevole e spregiudicata Bella Baxter mi ha subito ricordato Eda Urbani. Entrambe portano a compimento la loro esistenza attraverso una sinfonia visiva incentrata sul mutamento dell’anima”.EDA URBANI PIONIERA DEL FOTOGIORNALISMOEda Urbani nasce a Livorno nel 1908. Si avvicina alla macchina fotografica appena ventenne, avviando la sua carriera come fotoreporter negli anni Trenta. Fin da subito collabora con testate internazionali in Spagna, fermandosi con lo scoppio della Guerra Civile nel 1936. L’anno successivo si trasferisce a Torino, dove lavora per la Gazzetta del Popolo, realizzando reportage di straordinario interesse storico e documentaristico.Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la sua creatività si riversa nell’ambito della moda e del design: diventa così una delle fondatrici della rivista Novità (che nel 1965 diventa Vogue Italia), successivamente avviando un'azienda di mobili contemporanei e innovativi a Rio de Janeiro.[Immagine in apertura: La Federazione Italiana delle Associazioni Fotografiche - FIAF - esprime la sua più sincera gratitudine ai signori Fabrizio Provinciali e Barbara Urbani per aver gentilmente concesso l’accesso all’archivio e ai provini fotografici della reporter Eda Urbani]
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