Le Dolomiti "trasfigurate" negli scatti di Marcella Pedone

Grazie soprattutto alla sua magnificenza, la montagna è da sempre una grande fonte di ispirazione per l’uomo, in particolar modo per gli artisti che hanno spesso saputo coglierne la bellezza nelle maniere più disparate. Ne sa qualcosa la fotografa Marcella Pedone, in mostra al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Dolomiti Trasfigurate è infatti il titolo della grande esposizione che, fino al 3 ottobre, riunisce opere in grado di mettere in risalto tutta la meraviglia del paesaggio dolomitico (patrimonio UNESCO dal 2009), oscillando costantemente tra magia e realtà. Attraverso una personalissima tecnica che le consente di sovrapporre una sull’altra due o più pellicole a colori, Marcella Pedone riesce a fondere tra loro paesaggi e ritratti, svelando identità inaspettate che attingono dalle leggende e dalle suggestioni della celebre catena montuosa.LA MOSTRA DI MARCELLA PEDONE A MILANO La mostra offre al pubblico un assaggio di una collezione molto più ampia che, acquistata in toto dal museo nel 2017, fa parte di un corpus incredibile composto da 170mila scatti, un centinaio di “strumenti del mestiere” (tra obiettivi, accessori e macchine fotografiche) e una roulotte, studio mobile dell’artista. Grazie a un percorso che si snoda lungo quattro sale espositive (dai titoli evocativi: Un tempo sospeso, Eterni ritorni, Tra realtà e simbolismo, Verso la terra promessa), l’esposizione omaggia un territorio fatto di miti e splendore tracciando un racconto in cui gli aspetti più aspri e duri convivono armonicamente con maghi e spiriti che si aggirano tra le malghe e i castelli dei cosiddetti Monti Pallidi. Protagonisti assoluti della mostra divengono così il Monte Pelmo – noto anche con l’appellativo di “Trono degli Dèi” –, il gruppo delle Odle o il comprensorio Fanes-Senes-Braies. [Immagine in apertura: Gruppo del Brenta verso il Tucket. Tramonto. © Marcella Pedone]