L'Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen rende omaggio a Ugo Mulas con la mostra che riunisce una quarantina di scatti realizzati dal fotografo per il reportage sulla Danimarca del 1961. Un'occasione unica per ammirare stile e poetica di un fuoriclasse dell'obiettivo.

Quando si parla di autori che hanno scritto la storia della fotografia recente, il nome di Ugo Mulas è uno dei primi ad affacciarsi alla memoria. Il motivo è lampante e coincide con l'efficace impatto visivo dei suoi scatti, testimonianze per immagini di epoche cruciali e dei loro protagonisti.Risalgono agli anni Cinquanta del secolo scorso i reportage di Mulas sulla periferia italiana e sul lavoro operaio, al pari dei ritratti di artisti poi entrati negli annali come Lucio Fontana e Piero Manzoni. Il talento del fotografo nel misurarsi con diverse categorie di soggetti è testimoniato anche dagli oltre cento servizi firmati per L'illustrazione italiana ‒ la rivista targata Garzanti ‒ fra il 1955 e il 1962.UGO MULAS E LA DANIMARCASi inserisce proprio in questo filone l'ormai celebre reportage sulla Danimarca messo a punto da Mulas nel 1961 insieme al critico Giorgio Zampa, oggi al centro della mostra allestita fino al 20 agosto all'Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen. Esito della collaborazione con l’Archivio Mulas e la IMF Foundation, la rassegna punta lo sguardo sulle modalità con cui il fotografo immortalò il Paese scandinavo, che lui stesso definì "sereno" rispetto all'Italia in pieno tumulto negli anni Sessanta.Mulas seppe cogliere la quotidianità di un Paese visto allora come un modello di benessere e sviluppo, e "culla" di intellettuali del calibro della scrittrice Karen Blixen e del fisico premio Nobel Niels Bohr, entrambi finiti davanti all'obiettivo di Mulas. La mostra a Copenaghen riunisce 41 scatti in bianco e nero che spaziano dai ritratti alla documentazione del design danese del tempo e dell'architettura e dell'arte contemporanea del Louisiana Museum of Modern Art.[Immagine in apertura: Photo Ugo Mulas © Ugo Mulas Heirs. All rights reserved. Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milan/Galleria Lia Rumma, Milan/Naples]
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