Dal cinema alla fotografia: la mostra di Giuseppe Tornatore a Pescara
FOTOGRAFIA
Nel 1964, un giovanissimo Giuseppe Tornatore inizia a fotografare la sua città, Bagheria, immortalando la Sicilia degli anni Sessanta con nostalgia e orgoglio. A Pescara, la mostra “Indiscrezioni” raccoglie 28 dei suoi scatti, nei quali il regista offre uno sguardo profondo sulla natura umana, osservata con delicatezza e sensibilità.
È il 1964 quando Giuseppe Tornatore, che all'epoca aveva soltanto otto anni (ed era ben lontano dal diventare l’acclamato regista dei giorni nostri) intraprende un viaggio visivo che plasmerà il suo futuro artistico: sotto la guida di Mimmo Pintacuda, fotografo e proiezionista, il giovane inizia a esplorare la sua città natale, Bagheria, "armato" di una Rolleicord. Le sue prime immagini riflettono una forte nostalgia e un grande amore nei confronti della sua terra natale, catturando momenti di vita quotidiana che raccontano le tradizioni e i luoghi del suo paese. Ogni fotografia diventa un omaggio alle persone e agli ambienti che lo circondano, fermando istanti intrisi di emozioni e storie.LA PASSIONE DI GIUSEPPE TORNATORE PER IL CINEMA IN MOSTRA A PESCARAAi suoi scatti – immagini apparentemente semplici, che rivelano una profondità di sentimenti e un'acuta osservazione del mondo che caratterizza anche il suo cinema – è dedicata la mostra fotografica Indiscrezioni.Allestita fino al 20 dicembre alla Fondazione La Rocca di Pescara, curata da Stefano Schirato (e organizzata da FLA Festival di Libri e Altrecose e Mood Photography), la retrospettiva riunisce ventotto immagini che tracciano il percorso fotografico del regista. La mostra si divide in due sezioni: una dedicata alla Sicilia di Tornatore, con le immagini scattate dal 1967 al 1977, e l'altra alla Siberia, immortalata nel 1999. Le fotografie siciliane rievocano i momenti passati, mentre quelle siberiane offrono uno sguardo su una realtà remota e affascinante, entrambe espressioni della maestria di Tornatore nell'arte di raccontare attraverso le immagini.GLI SCATTI DI GIUSEPPE TORNATORE IN SIBERIAÈ infatti il 1999 quando Tornatore (già raggiunta la popolarità mondiale grazie all'ottenimento dell’Oscar per il miglior film straniero, nel marzo del 1990, con Nuovo Cinema Paradiso) riscopre la sua passione per la fotografia, in seguito a un incarico che lo porta fino alla Siberia. Immerso nel freddo dell'inverno siberiano, il regista riesce a catturare la forza della natura e la resilienza delle comunità locali.Le fotografie di Novyj Urengoi, un centro urbano nato attorno a immense riserve di gas naturale, esprimono il contrasto tra la modernità e la durezza del paesaggio. Oltre al contesto glaciale del Circolo Polare Artico, Tornatore esplora anche le vite degli abitanti, abili cacciatori di renne, rivelando un mondo dove la vastità e la solitudine degli spazi aperti si intrecciano con la calda intimità della vita delle persone. Il suo lavoro in Siberia, in conclusione, non è solo un documentario visivo, ma una profonda riflessione sulla natura umana e sull'adattamento a condizioni estreme.[Immagine in apertura: Siberia, Novij Urengoi, 1999 © Giuseppe Tornatore]