A Bologna si può fare il giro del mondo, restando nel sottopasso di Piazza Re Enzo. Questo grazie alla Fondazione Cineteca di Bologna, che fino al 25 febbraio porta per la prima volta nel capoluogo dell’Emilia-Romagna gli scatti vincitori del "World Press Photo 2023", il più prestigioso premio di fotogiornalismo del mondo.

Dopo aver toccato ben sessanta città internazionali, e dopo la fortunata tappa a Roma, le immagini vincitrici del World Press Photo 2023 – il più prestigioso premio di fotogiornalismo del mondo – approdano per la prima volta a Bologna.  Sono quasi 7mila i fotografi, provenienti da ben 127 Paesi, che hanno preso parte a questa 66esima edizione, partecipando con un totale di oltre 60mila fotografie: in mostra troviamo un'accurata selezione che comprende tutti gli scatti che hanno trionfato, riuscendo a restituire un "ritratto" sincero dei temi più stringenti della nostra contemporaneità.IL WORLD PRESS PHOTO ARRIVA A BOLOGNA In collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna, la rassegna “inonda” gli spazi del sottopasso di Piazza Re Enzo fino al 25 febbraio. Tra gli scatti in mostra, troviamo anche quello che è valso il premio Photo of the Year all'ucraino Evgeniy Maloletka: un’immagine intensa e straziante, con cui il reporter ha testimoniato gli orrori della guerra nel suo Paese. Nella fotografia, un gruppo di soccorritori trasporta in barella una donna incinta gravemente ferita durante un bombardamento aereo russo nella città di Mariupol. Sempre profondi gli scatti del danese Mads Nissen, che ha vinto invece il premio Story of the Year, con una serie di fotografie che raccontano il regime talebano in Afghanistan. I PROGETTI VINCITORI IN MOSTRA Nella sezione Long-Term Project Award, dedicata ai progetti a lungo termine, primeggia la fotografa armena Anush Babajanyan, con un’opera – Battered Waters – che documenta gli effetti della crisi climatica e idrica tra Tagikistan, Kirghizistan, Uzbekistan e Kazakistan.  Infine, nella categoria World Press Photo Open Format Award primeggia l’egiziano Mohamed Madhy, con una serie di immagini sulla scomparsa di una comunità di pescatori di Alessandria d’Egitto. Tra i fotografi italiani a partecipare al contest, spiccano due vincitori regionali: Simone Tramonte, con il progetto Net- Zero Transition nella categoria Long-Term Projects per l’Europa, e Alessandro Cinque, premiato per il suo progetto Alpaqueros, che racconta la storia delle donne allevatrici peruviane che rischiano la vita portando gli alpaca ad alta quota a causa del cambiamento climatico. [Immagine in apertura: credit Alessandro Cinque, Pulitzer Center/National Geographic]
PUBBLICITÀ