Maestro dell'architettura e del design del Novecento italiano, Franco Albini strinse un particolare legame con Piacenza e il suo territorio. A svelarlo è la retrospettiva in corso nella città emiliana, che include un focus sui suoi celebri arredi ed espone, per la prima volta in un'occasione pubblica, un nucleo di pezzi degli anni Trenta provenienti da collezioni private.


È una cornice architettonica unica e molto suggestiva quella che accoglie Franco Albini. Metodo e poesia, la mostra in corso nel centro di Piacenza fino al 18 giugno 2023. Per descrivere il rapporto d'elezione fra la città emiliana e il maestro milanese del design e dell'architettura, ricostruendo parte della prolifica carriera di quest'ultimo, è stata infatti scelta la chiesa sconsacrata intitolata a Sant'Agostino, sede dal 2018 del versatile spazio espositivo Volumnia.A PIACENZA LA MOSTRA SU FRANCO ALBINI Esponente di rilievo della corrente razionalista italiana, Albini ha pienamente incarnato la figura del "progettista multidisciplinare". Ha infatti operato in maniera continuativa, esercitando una profonda influenza sulle generazioni successive, in ambito architettonico, nell'urbanistica, nel disegno industriale e negli allestimenti. Curata da Stefano Andrea Poli, la mostra fa luce sul legame che strinse con il territorio piacentino: nato nel 1905, Albini soggiornò nella cittadina emiliana durante la guerra; al termine del conflitto progettò qui la Cassa di Risparmio di Piacenza e il Country Club di Croara. Episodi ricordati dalla retrospettiva nella prima sezione narrativa: esito di una ricerca bibliografica e documentale condotta all'interno dell'archivio della Fondazione Albini, costituisce l'introduzione al percorso di visita. Disegnato dallo Studio Albini Associati, l'allestimento prende poi in esame temi più strettamente connessi con la sua produzione e il suo approccio. In quest'ultimo, in particolare, convivevano i due "poli" messi in evidenza dal titolo della rassegna: il rigoroso metodo analitico, basato sullo studio della tecnica e della storia, e lo slancio poetico.IL DESIGN DI ALBINI IN UN'EX CHIESA DI PIACENZA Gli arredi disegnati da Franco Albini costituiscono una parte rilevante della sua eredità progettuale, nonché uno dei focus della mostra piacentina. L'architetto lavorò a lungo con una storica falegnameria di Pavia, arrivando a stringere con questa realtà un rapporto esclusivo a partire dagli anni Cinquanta. Più volte vincitore del prestigioso Premio Compasso d'oro, ad esempio nel 1955, per la poltroncina Luisa, Albini viene presentato dalla retrospettiva anche grazie a uno speciale corpus di opere: si tratta di un nucleo di pezzi degli anni Trenta, provenienti da collezioni private, esposti in questa occasione al pubblico per la prima volta. [Immagine in apertura: Poltroncina 832 Luisa, progettata tra il 1949 e il 1955 da Franco Albini, premio Compasso d'oro ADI 1955. Photo Fausto Mazza Studio]
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