A Roma, una mostra alla Galleria Borghese mette in relazione la poesia e le arti pittoriche del Seicento: la traccia per ripercorrere questo rapporto sono le opere letterarie di Giovan Battista Marino, massimo esponente della poesia barocca. I suoi componimenti diventano il “fil rouge” tra le opere di illustri maestri del calibro di Tiziano, Tintoretto, Peter Paul Rubens e Nicolas Poussin.

Nel Seicento, arti pittoriche e componimenti in versi erano legati da un rapporto che viene raffigurato magistralmente dalle poesie di Giovan Battista Marino e dalla collezione dei capolavori della Galleria Borghese, a Roma. In arrivo nella storica sede museale della Capitale dal 19 novembre al 9 febbraio 2025, la mostra Giovan Battista Marino e la "meravigliosa" passione mette in relazione le opere dei grandi maestri del passato, come Tiziano, Tintoretto, Peter Paul Rubens e Nicolas Poussin, con i testi di Giovan Battista Marino, fondatore e massimo esponente della poesia barocca.A ROMA LA MOSTRA CHE UNISCE POESIA E PITTURA NEL SEICENTOA cura di Emilio Russo, Patrizia Tosini e Andrea Zezza il progetto espositivo segue il fil rouge dei componimenti del poeta per tracciare un percorso attraverso la grande arte rinascimentale e barocca. La vita e la produzione letteraria di Giovan Battista Marino, infatti, sono strettamente legate ai maestri e ai capolavori dell’arte figurativa del primo Seicento: nelle corti più importanti d'Italia il poeta stringerà amicizia con alcuni dei più illustri pittori della storia, che influenzeranno la sua produzione, tra cui Cavalier d’Arpino, Bernardo Castello, Caravaggio, Agostino Carracci, Ludovico Cigoli e Palma il Giovane. Non a caso, tra i lavori più noti dello scrittore spicca anche La Galeria (1619), una raccolta di 624 poesie – che si pongono come un esercizio di stile, una “sfida” tra arti visive e letterarie – dedicate ad altrettante opere d’arte (divise tra Pitture e Sculture, Favole e Historie).IL BAROCCO TRA ARTI PITTORICHE E POESIA ALLA GALLERIA BORGHESEIl percorso espositivo, suddiviso in cinque capitoli, si apre con un'introduzione sulle opere di Correggio, Tiziano e Tintoretto, che illustrano al visitatore i primi sviluppi del rapporto tra poesia e la pittura già nel Cinquecento. Questo legame si consolida con l’avvento del Barocco nel secolo successivo, anche grazie al lavoro di Giovan Battista Marino, destinato a diventare una lente fondamentale per approfondire le intersezioni tra le due discipline. Una sezione è così dedicata alla raccolta La Galeria, mentre la seguente prende il titolo da un altro dei capolavori del poeta, La Strage degli innocenti, approfondendo un tema biblico tornato in auge in pittura grazie alle opere di grande formato di Guido Reni, Giovanni Battista Paggi e Pietro Testa. La sala successiva si articola attorno al tema di un ulteriore volume, che racconta il mito di Adone e Venere, opera simbolo del Seicento italiano. Il percorso si conclude infine con un focus sul legame tra Giovan Battista Marino e Nicolas Poussin, di cui il poeta riconobbe subito la grandezza.[Immagine in apertura: Tiziano Vecellio, Maddalena penitente, olio su tela, Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli, concessione del MiC - Museo e Real Bosco di Capodimonte]
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