In occasione dei centoquarant’anni dalla sua morte una rassegna, originale nei contenuti e nella forma, racconta l’iconica figura di Giuseppe Garibaldi, considerato per le sue gesta e la sua fama un eroe dalla dimensione globale.

Fino al prossimo 8 gennaio, il Museo Nazionale del Risorgimento, sito a Torino, all'interno di Palazzo Carignano, celebra il 140esimo anniversario della morte di Giuseppe Garibaldi con un’originale mostra intitolata Hero – Garibaldi icona pop.  Attraverso l'esposizione di oltre trecento oggetti provenienti da tutto il mondo, la rassegna – curata dal direttore del museo Ferruccio Martinotti – propone il racconto dei viaggi e delle memorabili imprese dell’"eroe dei due mondi", e la mitica narrazione sorta intorno al suo iconico personaggio dalla metà dell’Ottocento sino ai giorni nostri.IL MITO DI GIUSEPPE GARIBALDI IN MOSTRA Il primo "episodio" che ha sancito lo status di "mito vivente" di Garibaldi è riconducibile alla visita a Londra del 1864, in cui il generale, considerato al pari di un vero e proprio eroe nazionale, viene accolto in territorio inglese da imponenti manifestazioni d’affetto. La sua immagine (divenuta da subito anche un ideale estetico di riferimento) comincia infatti a essere replicata su dipinti e oggetti di uso quotidiano, come coperchi per teiere, piatti, spille, fermagli, rasoi, salvadanai, vasi, porta-pastiglie e scatole per i bonbon; e la sua figura "personificata" nelle famose statuine (di varie pose e dimensioni) realizzate in ceramica decorata Staffordshire.L’EROE DEI DUE MONDI Il celebre personaggio inizia così a comparire anche sui francobolli di moltissimi Paesi (dagli Stati Uniti all’Unione Sovietica, dal Brasile all’Ungheria) e su numerosi articoli per fumatori, tanto che un famoso sigaro prende addirittura il suo nome. E dai primi anni del Novecento, grazie alla sua fama di eroe planetario, la sua iconica immagine viene riprodotta sulle famose figurine Liebig, divenendo richiestissima dall’industria della pubblicità. Comincia anche a essere inserito come personaggio protagonista in fotoromanzi (come in quelli pubblicati dalla rivista degli anni Cinquanta Le grandi firme), nei fumetti, nelle graphic novel e nei giochi da tavolo. La sua vita leggendaria ispira canzoni (come i recenti brani di Sergio Caputo o degli Statuto) e le sue incredibili imprese debuttano nel mondo del cinema. Nel 1934 esce, infatti, il capolavoro di Alessandro Blasetti sulla Spedizione dei Mille, intitolato 1860, mentre risale al 1952 la pellicola Camicie rosse di Goffredo Alessandrini e Francesco Rosi, famosa per l’indimenticabile interpretazione di Anita (moglie di Garibaldi) a opera di Anna Magnani. [Immagine in apertura: crediti Museo Nazionale del Risorgimento]
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