Quali furono le influenze artistiche e filosofiche che condussero Giorgio de Chirico verso la pittura metafisica? Ad analizzarle, proponendo una serie di dialoghi tra il pittore italiano e altri artisti, è il Museo dell’Orangerie di Parigi, in occasione di una mostra destinata a fare tappa all'Hamburger Kunsthalle di Amburgo il prossimo anno.

È un microcosmo popolato di enigmatiche figure e attraversato da atmosfere di intensa sospensione, che sembrano sfuggire al canonico flusso del tempo, quello che contraddistingue le opere metafisiche di Giorgio de Chirico. All'artista italiano, nato in terra greca, uno dei principali musei parigini dedica questo autunno un'importante mostra. Si tratta del Museo dell’Orangerie, sede fino al 14 dicembre prossimo di Giorgio de Chirico. La pittura metafisica, un progetto espositivo che riannodando i fili della memoria, riconduce il pittore in una delle "città simbolo" della sua carriera.Il primo incontro tra Parigi e il pittore è datato 1911, anno in cui prese il via il primo soggiorno parigino dell'autore, proseguito fino al 1915. A quel periodo risale la conoscenza con il collezionista d'arte e gallerista francese Paul Guillaume, destinato a rappresentare De Chirico fino agli anni Trenta. Esito del lavoro sinergico dei musei d’Orsay e dell’Orangerie di Parigi con l’Hamburger Kunsthalle di Amburgo, la mostra si sofferma sulle influenze artistiche e filosofiche alla base del percorso dell'artista, evidenziando in particolare i suoi contatti con i circoli culturali e letterari della Ville Lumière, di Monaco e Ferrara.ALLE ORIGINI DELLA PITTURA METAFISICACurata da Paolo Baldacci dell'Archivio dell’Arte Metafisica di Milano — con Cécile Girardeau, conservatrice al Museo dell’Orangerie, per la tappa parigina, e da Dr. Annabelle Görgen-Lammers, conservatrice all’Hamburger Kunsthalle, per quella tedesca —, la mostra è scandita da una sessantina di opere, fra quadri, sculture e disegni di De Chirico. Questi lavori vengono posti a dialogo con quelli di artisti del calibro di Böcklin, Klinger, Archipenko, Magnelli, Carrà e Morandi. Proprio questi due ultimi autori frequentarono a Ferrara i fratelli Savinio fra il 1915 e il 1918, contribuendo in prima persona alla diffusione dell’arte metafisica.A rafforzare la comprensione dell'ambiente culturale in cui De Chirico gettò le basi per lo sviluppo della corrente pittorica che lo rese una delle voci più rilevanti dell'arte del secolo scorso sono i documenti – riviste, fotografie e opere diverse – concessi dal fondo dell’Archivio dell’Arte Metafisica: un insieme di testimonianze che dimostra le dirette connessioni tra arte, filosofia e poesia. Dopo Parigi, la mostra sarà allestita all'Hamburger Kunsthalle di Amburgo, dal 21 gennaio al 25 aprile 2021.[Immagine in apertura: Giorgio de Chirico (1888-1978), La récompense de la devineresse, 1913 Huile sur toile 135,6 x 180 cm Philadelphia Museum of Art, The Louise and Walter Arensberg Collection, 1950 © Artists Rights Society (ARS), New York / SIAE, Rome © ADAGP, Paris, 2020]
PUBBLICITÀ