A settembre, Palazzo Roverella di Rovigo si prepara a ospitare la prima retrospettiva esaustiva dedicata al rapporto tra il grande fotografo francese Henri Cartier-Bresson e l’Italia, attraverso una raccolta di ben 200 fotografie scattate tra gli anni Trenta e i primi anni Settanta.

Nato il 22 agosto del 1908 a Chanteloup-en-Brie, il fotografo francese Henri Cartier-Bresson ha fatto la storia della fotografia, diventando uno dei primi esponenti della “street photography” e della fotografia umanista e guadagnandosi l'appellativo di "occhio del secolo". Al suo rapporto con l’Italia è dedicata l’ampia retrospettiva a Palazzo Roverella di Rovigo, in programma dal 28 settembre al 26 gennaio 2025.LA MOSTRA DI HENRI CARTIER-BRESSON A ROVIGOA cura di Clément Chéroux e Walter Guadagnini, Henri Cartier-Bresson e l’Italia riunisce per la prima volta in assoluto una documentazione esaustiva e approfondita del legame tra il maestro francese e il nostro Paese. E lo fa attraverso un’ampia selezione di circa duecento fotografie e numerosi documenti tra cui giornali, riviste, volumi e lettere. Il primo contatto di Cartier-Bresson con il Bel Paese avviene già negli anni Trenta, quando il giovanissimo fotografo, poco più che ventenne, parte per la prima volta per l’Italia. Ed è proprio da questo viaggio, intrapreso con l’amico e poeta André Pieyre de Mandiargues, che prende il via il percorso espositivo.IL RAPPORTO TRA HENRI CARTIER-BRESSON E L’ITALIAIl secondo incontro tra l’autore e la Penisola avverrà soltanto negli anni Cinquanta, prima tra l’Abruzzo e la Lucania, poi tornando a più riprese fino agli anni Sessanta, realizzando servizi per le grandi riviste illustrate dell’epoca, tra cui Holiday e Harper’s Bazaar. In questo periodo tocca soprattutto le grandi città come Roma (dove realizza degli scatti che restituiscono appieno il clima di quegli anni e la specificità di un Paese non ancora omologato alla cultura d’oltreoceano), Napoli e Venezia, spostandosi poi a Ischia e in Sardegna. La rassegna si conclude con le immagini dei primi anni Settanta, dedicate principalmente alla testimonianza dello sviluppo industriale e alla persistenza delle identità locali nel territorio di Matera.[Immagine in apertura: Henri Cartier-Bresson, Incoronazione di Giovanni XXIII, Città del Vaticano, 1958 © Fondazione Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos]
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