A Fontanellato, i 12 taccuini dello scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, vengono esposti per la prima volta, mostrando al pubblico inedite illustrazioni. La mostra è un viaggio nel mondo del romanziere, tra sogno e realtà, memoria e immaginazione.

Lo scrittore turco Orhan Pamuk vince il premio Nobel per la letteratura nel 2006. Celebre in tutto il mondo per i suoi romanzi intensi, complessi e dall’atmosfera onirica e sospesa, Pamuk svela finalmente la sua opera grafica inedita, alla quale lavora da oltre dieci anni. È infatti nel 2009 che inizia a riempire quotidianamente dei taccuini di illustrazioni, protagonisti della mostra Orhan Pamuk. Parole e Immagini, presso il Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci a Fontanellato (in provincia di Parma).I DISEGNI DEL PREMIO NOBEL ORHAN PAMUK Visitabile dal 18 novembre al 17 marzo 2024, e a cura di Edoardo Pepino, la rassegna presenta i disegni dell’autore, raccolti in dodici dei suoi taccuini (di cui il più recente risale a quest’anno), i quali saranno esposti aperti sulle immagini più significative. Il resto delle illustrazioni sarà visibile grazie a degli schermi che forniranno il contenuto dei quaderni in versione digitalizzata, consentendo di sfogliare pagina dopo pagina. Ad affiancare le opere, anche un documentario mai visto prima, in cui l’artista stesso racconta la storia dei taccuini.  Al termine del percorso espositivo, l’allestimento estrapola alcuni elementi della casa dello scrittore-artista: le finestre diventano soglie verso una realtà sconosciuta, e sono rappresentate da otto schermi accostati che trasmettono le immagini dei taccuini; mentre i tappeti descritti nei suoi ricordi si materializzano nella sala. Così memoria e immaginazione si fondono.ORHAN PAMUK E L’ARTE GRAFICA Nonostante le sue capacità di scrittore siano più note, la conoscenza di Orhan Pamuk della tecnica del disegno (così come dell’arte contemporanea) è profonda: è infatti un grande estimatore di artisti come Anselm Kiefer, Raymond Pettibon, Cy Twombly, cui si ispira. Le pagine esposte a Fontanellato sono dei piccoli capolavori in cui poesia visiva, sogno, realtà e il mondo interiore dello scrittore, si fondono in un intimo incontro tra parola e immagine.  "Fra i 7 e i 22 anni ho creduto che sarei stato un pittore", spiega Pamuk. "A 22 anni il pittore in me è morto e ho cominciato a scrivere romanzi. Nel 2008 sono entrato in un negozio per uscirne con due sacchetti pieni di matite e pennelli, poi ho cominciato a disegnare su piccoli taccuini, fra il piacere e il timore”. [Immagine in apertura: pagina da taccuino originale di Orhan Pamuk. Courtesy Orhan Pamuk. Photo credit Emre Dörter]
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