Al Musée Marmottan Monet sta per inaugurare una straordinaria rassegna di incisioni, il cui obiettivo è quello di esplorare i numerosi usi e le potenzialità espressive di questa tecnica. In apertura il prossimo 5 luglio, la mostra riunisce opere di Dürer, Rembrandt, Piranesi, Goya, Manet e Degas.

​Dal 5 luglio al 17 settembre 2023 il Musée Marmottan Monet di Parigi ospita la mostra Graver la lumière. L’estampe en 100 chefs-d’œuvre, de Dürer à Picasso. Provenienti dalla Fondation William Cuendet & Atelier de Saint-Prex, le oltre cento opere esposte abbracciano secoli di storia dell'incisione, instaurando un dialogo tra i grandi maestri di questa tecnica e gli artisti contemporanei. La selezione, inoltre, mette in risalto l'eterogeneità dei lavori che compongono la collezione della fondazione svizzera, istituita nel 1977 dagli eredi del pastore William Cuendet.A PARIGI LA MOSTRA SUI MAESTRI DELL'INCISIONE L'esposizione, suddivisa in sette sezioni che esplorano varie tematiche, funzioni e processi dell'incisione, offre una panoramica dei molteplici usi di questa tecnica, con un'impostazione non cronologica. Si passa dalle illustrazioni per i libri, realizzate da Dürer e Rembrandt, all'uso dell'acquaforte per le vedute di Canaletto e Piranesi, fino al ricorso del bulino per i ritratti di monarchi e nobili nelle opere di Nanteuil e Mellan. Nel percorso di visita sono inoltre incluse opere di Claude Lorrain, Rodolphe Bresdin e Giorgio Morandi, che evocano la passione per il paesaggio: presente una sezione dedicata alle Intimités amate dagli artisti del XIX secolo, tra cui Redon, Bonnard, Manet, Degas, Toulouse-Lautrec e Fantin-Latour. Il capitolo conclusivo è dedicato all'introduzione della rotocalcografia, un metodo che permetteva ai fotografi della fine del XIX secolo di "catturare la luce su carta", proprio mentre gli impressionisti la indagavano attraverso la pittura.UN VIAGGIO NELLA STORIA DELL'INCISIONE Nel complesso, con la mostra in apertura il Musée Marmottan Monet apre le proprie porte a uno dei mezzi di comunicazione più diffusi dal XV secolo in poi, progressivamente sostituito dalla fotografia e dalla stampa. Con la sua straordinaria capacità di creare contrasti e sfumature, solo mediante il bianco e il nero, l'incisione ha affascinato generazioni di artisti. Fra loro anche gli impressionisti come Redon, Degas e Monet, che sperimentarono tecniche incisorie con rame e pietra attraverso le quali era possibile dare vita a particolari effetti luminosi. [Immagine in apertura: Henri Fantin-Latour, Les Petites brodeuses [1898] planche de « L’Estampe et l’Affiche », 15 mars 1898 (tirage en prime) lithographie au crayon et grattage sur papier de Chine appliqué sur papier velin, 16,5 x 21 cm. Vevey, Musée Jenisch Vevey - Cabinet national des estampes, Fondation William Cuendet & Atelier de Saint- Prex, Collection P © Olivier Christinat, Lausanne]
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