Ha inaugurato da poche ore la mostra-evento che Palazzo Strozzi dedica a un nume tutelare dell'arte contemporanea. Jeff Koons presenta a Firenze alcune delle sue celebri ‒ e poderose! ‒ installazioni, realizzate in oltre quarant'anni di carriera.

Possono far discutere, incuriosire o lasciare semplicemente a bocca aperta, ma di certo le opere di Jeff Koons riescono a lasciare un segno nella memoria di chiunque le osservi. Grazie alla loro dichiarata impronta pop, le sculture e le installazioni dell'artista americano mescolano rimandi alla tradizione classica e richiami alla cultura mainstream, irriverenza e sapiente uso dei materiali e dei colori. Rende omaggio a un artista che ha saputo rimanere sulla cresta dell'onda per oltre quarant'anni la mostra Jeff Koons. Shine, in corso nel fiorentino Palazzo Strozzi fino al 30 gennaio. Esito del dialogo serrato fra Koons e i curatori Arturo Galansino e Joachim Pissarro, la rassegna prende le mosse dall'idea di lucentezza (shine, appunto), che pervade l'intera poetica dell'artista statunitense. Introducendo nelle proprie opere l'elemento riflettente, Koons mette in dscussione non solo il dialogo percettivo tra opera e pubblico, ma il concetto stesso di opera d'arte.LA MOSTRA DI JEFF KOONS A FIRENZE Il riflesso lascia spazio a nuove prospettive spaziali e temporali, restituendo allo spettatore un ruolo attivo. Come afferma lo stesso Koons: "Il lavoro dell'artista consiste in un gesto con l’obiettivo di mostrare alle persone qual è il loro potenziale. Non si tratta di creare un oggetto o un’immagine; tutto avviene nella relazione con lo spettatore. È qui che avviene l'arte". Ne sono un esempio le sculture e le installazioni esposte a Firenze ‒ provenienti da importanti musei e collezioni internazionali: opere come Baccarat Crystal Set (1986), Rabbit (1986), Balloon Dog (Red) (1994-2000) e Hulk (Tubas) (2004-18) individuano nel metallo riflettente un mezzo per reinterpretare oggetti di lusso, palloncini-giocattolo e simboli della cultura popolare, creando nuove icone entate nell'immaginario collettivo. Emblematiche le parole di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra: "Per la prima volta si indaga un aspetto unico e caratteristico dell’arte di Koons, quello legato alla riflettenza e alla luce. Lo 'Shine', termine che dà il titolo alla esposizione, è il principio chiave delle sculture e dei dipinti esposti all’interno della severa architettura quattrocentesca di Palazzo Strozzi, in un dialogo essenziale tra le forme platoniche delle opere e la regola aurea di un contenitore perfetto. Realizzare a Firenze una delle più importanti mostre di Jeff Koons significa pensare alla città come a una moderna capitale culturale, in grado di partecipare in modo attivo all’avanguardia artistica del nostro tempo". [Immagine in apertura: Jeff Koons a Palazzo Strozzi, Firenze 2021 © Jeff Koons. Photo Ela Bialkowska-OKNOstudio]
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